Casa-Museo appartenuta al geniale Mariano Fortuny, dal 1975 Palazzo Fortuny è uno dei riferimenti a Venezia per le arti visive ed esempio magistrale di gotico veneziano.
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Aperto il Museo nel 1975, l’originale sede museale, più una casa-museo che un museo vero e proprio, si è caratterizzata nel corso degli anni come centro di attività espositive dedicate alle arti visive, conservando però intatte le caratteristiche di ciò che fu lo studio preferito al primo piano nobile di Mariano Fortuny. Così come intatta è la sua preziosa biblioteca ricchissima anch’essa di arredi, di oggetti e di preziosi volumi d’arte e di tecnica. Dalla raccolta dei dipinti, ai preziosi tessuti che rivestono interamente le pareti, alle celebri lampade, tutto è testimonianza della geniale ispirazione dell’artista tra sperimentazione e innovazione, tutto è testimonianza della sua presenza sulla scena intellettuale e artistica internazionale a cavallo tra '800 e '900.
Le collezioni museali sono costituite da un ricco fondo di opere e materiali che ben rappresentano i diversi esiti della ricerca dell’artista: la pittura, la scultura, l’illuminotecnica, il teatro, la fotografia, il tessile e gli abiti. Numerose sono anche le opere d’arte ereditate dal padre, Mariano Fortuny Marsal, amorevolmente custodite sin dalla prematura scomparsa del pittore catalano. Inoltre nuove collezioni e fondi archivistici, frutto di donazioni, trasferimenti e lasciti di artisti e fotografi, hanno implementato il già consistente patrimonio artistico conservato.
Once owned by the Pesaro family, this large Gothic palazzo in Campo San Beneto, was transformed by Mariano Fortuny into his own atelier of photography, stage-design, textile-design and painting. The building retains the rooms and structures created by Fortuny, together with tapestries and collections.
The working environment of Mariano Fortuny is represented through precious wall-hangings, paintings, and the famous lamps – all objects that testify to the artist’s inspiration and still give count of his eclectic work and of his presence on the intellectual and artistic scene at the turn of the 19th century. The Fortuny Museum was donated to the city in 1956 by Henriette, Mariano’s widow. The collections within the museum comprise an extensive number of pieces and materials which reflect the various fields investigated in the artist’s work. These are organised under certain specific headings: painting, light, photography, textiles and grand garments. This Museum combines ‘full’ spaces – for example, the first floor salone overflowing with paintings, fabrics and Fortuny’s famous lamps – with more open spaces: on the second floor, walls and windows, lighting and space recount the history of the palazzo and the atelier it housed. From here one can see into the wonderfully intact library, a kaleidoscopic ‘work in progress’ that brings together pieces by Fortuny and by contemporary artists from very different backgrounds.
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