Tahiti Tattoo
"The body as a symbol"
Images: the pictures from 3:04 to 8:00 (except those at 4:08, 4:15, 4:21 and 5:28) are of the great italian photographer Gianpaolo Barbieri (from "Tahiti Tattoos" - 1989)
Music: Polynesian traditional music performed by "Tamarii Raautahi" Orchestre and Drums of Rarotonga
L'arte polinesiana di tatuare racchiude in sè tutti gli stili praticati nell'arcipelago Polinesiano (a Tahiti, nelle isole Marchesi, Hawaii, Nuova Zelanda, Samoa e nell'isola di Pasqua), tutti simili ma ognuno caratterizzato a seconda della localita. Il tatuaggio polinesiano possiede una lunghissima tradizione come quello giapponese, infatti Tatuaggio e Cultura sono unite da un legame molto stretto. Le popolazioni appartenenti alle diverse tribu consideravano il tatuaggio un simbolo sacro. Essere tatuati significava maturare, diventare uomini o donne; avere coperte alcune parti, e con disegni ampi, significava essere potenti, nobili, valorosi; una donna tatuata era affascinante e desiderata. I tatuaggi rappresentavano lo stato sociale di un polinesiano, quelli più complessi erano riservati ai capi e alla loro famiglia, e ogni uomo tatuato si considerava più vicino a una divinità.
Oggi, i tatuaggi polinesiani stanno acquistando un enorme successo in Europa e negli States per la loro forza figurativa che è legata alla storia dei valorosi guerrieri samoani o maori. Questo collegamento consente di fare un passo in piu e scoprire anche i valori associatigli dagli occidentali: il coraggio e la forza del guerriero, la spiritualità e la loro devozione alla religione. E caratteristico per i suoi disegni astratti (tribali), senza un senso immediato, dalle forme geometriche e/o simmetriche. Le line possono essere fini o spesse sempre di colore nero (non esistono polinesiani colorati!).
I disegni più diffusi sono le forme geometriche, le curve, i cerchi concentrici, le spirali, linee rette e punti, il sole e le stelle. Ma anche quelli che rappresentavano spaccati di vita sociale come i combattimenti, le armi, le conquiste, i sacrifici umani o gli uccelli, i pesci e gli animali in genere.
(da www.tattoosland.wordpress.com)
A Tahiti si racconta che l'arte di tatuare abbia un'origine divina. Durante il "Periodo Oscuro", l'arte del tatuaggio è stata creata da due figli del dio Ta'aroa, Mata Mata Arahu e Tu Ra'i Po, che in seguito diventò il protettore delle arti. Le due divinità facevano parte di un gruppo di artigiani che comprendeva Taere, di grande abilità, Hina Ere Ere Manua, la luce sottomessa dal carattere impetuoso, la figlia più anziana del primo uomo, Ti'i, e della prima donna, Hina.
Durante la maturità Hina Ere Ere Manua cambiò nome in Pahio e fu rinchiusa dalla mamma per preservare la sua verginità. I due fratelli Mata Mata Arahu e Tu Ra'i Po decisero di sedurla tatuandosi con un motivo chiamato Tao Maro Mata e riuscirono a incuriosirla a tal punto che Hina riuscì a fuggire dal posto in cui era rinchiusa, presa dalla irrefrenabile voglia di farsi tatuare.
Così nacque l'arte del tatuaggio, all'inizio praticata solo dai figli di Ta'aroa, la più importante divinità tahitiana, che si decisero a tramandarla agli esseri umani. Così Mata Mata Arahu e Tu Ra'i Po divennero gli dei del tatuaggio.
Gli artisti polinesiani prima di iniziare la cerimonia dei tatuaggi, invocano le due divinità affinché tutto vada bene e, in particolare, i disegni riescano bene. Ancora oggi i tatuatori custodiscono i ritratti delle due divinità all'interno dei loro laboratori, dove la leggenda torna a prendere forma.
(da www.tahiti-tourisme.it)
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