“Pista di Alessandria”: è qui che è nato, sportivamente parlando, Francesco Bagnaia. Allora si
chiamava “Pista fuorigiri”, inaugurata nel 1997 da Silverio Olivari e le persone che la
gestiscono sono sempre le stesse: Andrea Olivari, Giorgio Piacentini, ai quali si è aggiunto
Andrea Benzi. Tutti appassionatissimi di moto, tutti con la voglia e la capacità di insegnare ai
bambini piccoli come iniziare a guidare una moto. E se non sei capace di fare nulla
tecnicamente - esattamente come Pietro Bagnaia - non importa: ci pensano loro, ti danno una
mano, ti aiutano con rapporti, carburazione, frizione e tutto quello che è necessario per far
funzionare una minimoto, o una Pit Bike, o una minimotard. Pietro, super appassionato, ha
portato qui Pecco a girare per la prima volta. E da lì in poi, il piccolo Francesco non ha più
smesso fino a diventare campione del mondo della MotoGP. Quella della famiglia Bagnaia è
una storia come tante, ma anche un po’ differente: Pietro, mamma Stefania, la sorella Carola,
di 20 mesi più grande di Pecco, e Filippo, il fratello di 10 anni più piccolo, sono uniti come
pochi. Non è un modo di dire, è proprio così e parlando con Pietro questa unità totale la senti,
la percepisci, la vivi in prima persona. Carola è da anni l’assistente in pista (e fuori) di Pecco,
mentre Pietro, Stefania e Filippo vengono ai GP come appassionati, prima ancora che “papà
di…”, “mamma di…”, “fratello di…”. La loro presenza è molto discreta, li vedi quasi
esclusivamente a bordo pista, sempre con il sorriso, che nasconde un inevitabile, enorme
coinvolgimento. Parlare con Pietro significa entrare nel mondo Bagnaia, ti permette di capire
meglio il carattere di Pecco, uno tosto per davvero. Alla “Pista di Alessandria” Francesco ha
girato per la prima volta con il bagnato, con delle gomme intagliate, ma che in realtà non
erano adatte alla pioggia: continuava a cadere, papà e figlio non capivano perché. Solo più
tardi, Pietro ha scoperto di aver montato pneumatici sbagliati: quando è arrivato a casa “ho
scritto una lettere a Pecco per chiedergli scusa”, racconta. È uno dei tanti aneddoti: si parte
dalle minimoto e si arriva a Valencia 2022, la gara che del titolo in MotoGP, passando per le
domeniche trascorse in camper, le difficoltà, Emilio Alzamora, i rapporti con gli altri genitori e
i rivali. Tutto con grande naturalezza, umiltà, passione e coinvolgimento. Non c’è niente che fa
arrabbiare Pietro. Anzi, sì, una cosa c’è…
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