Parola Declinata: Acqua
Il 22 e 23 aprile 2024 il team di “In cammino” ha raggiunto due Abbazie trappiste belghe: Scourmont e Orval, sesto e settimo appuntamento di questo nostro viaggio alle radici spirituali dell’Europa. Un “pellegrinaggio” simbolico e culturale che ha declinato in entrambe le tappe la parola “Acqua”, dando vita a una intensa due-giorni di incontri, dibattiti e spettacolo.
La prima meta raggiunta è stata l’Abbazia di Notre-Dame de Scourmont, fondata a metà del 1800 nella regione della Vallonia, a pochi chilometri dal confine con la Francia. Una comunità monastica senz’altro nota per la sua birra, la Chimay, che prende il nome dalla cittadina su cui gravita il complesso di Scourmont. Una birra apprezzata e conosciuta sia in patria che all’estero, contraddistinta dal marchio ATP (Authentic Trappist Product), il cui rigido protocollo prevede che siano proprio i monaci a controllarne la produzione all’interno dell’Abbazia. E ancora oggi, la maggior parte dei 15 monaci che risiedono a Scourmont, dividono la propria giornata tra impegni spirituali, preghiera e lavoro, secondo il motto benedettino Ora et labora al quale si ispira anche l’Ordine Cistercense di Stretta Osservanza, ovvero i padri trappisti.
La giornata di lunedì 22 aprile ha preso il via alle 9 del mattino, con la visita all’Abbazia – la Chiesa è purtroppo in fase di ristrutturazione – e dell’annesso birrificio: guida d’eccezione in questo caso è stato Alessandro Bonin, Export Manager della Chimay.
La struttura aziendale occupa un’intera ala all’interno delle mura abbaziali, con ampi locali predisposti ad hoc e dedicati alla produzione della birra. Dai laboratori delle analisi, in cui si seleziona il lievito madre e si testano con cura gli ingredienti, tra cui l’acqua proveniente dalla fonte che attraversa i terreni dell’Abbazia, alle centrifughe e ai giganteschi silos di fermentazione e stoccaggio. Poiché è essenziale, per fregiarsi del logo di autentica birra trappista, che ogni fase della produzione avvenga in Abbazia seguendo la ricetta tradizionale e sotto la supervisione dei monaci, come ci ha spiegato Bonin: “La nostra birra viene prodotta qui passo dopo passo, mentre l’imbottigliamento si effettua in una moderna fabbrica situata a Baileux, una decina di chilometri dall’Abbazia, trasportandola ogni giorno in grandi autocisterne. Oggi tutto il Gruppo Chimay impiega più di 250 persone, oltre all’indotto che interessa soprattutto i produttori di latte locale, grazie alla nostra produzione di formaggi tipici, come il Poteaupré”.
Chimay è oggi il maggior birrificio del Belgio, con una produzione annua di 180.000 ettolitri e un export su più continenti, dall’Europa all’America.
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