Visita guidata Basilica di Sant'Andrea Mantova 2018

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La basilica di Sant'Andrea è la più grande chiesa di Mantova. Opera di Leon Battista Alberti nello sviluppo dell'architettura rinascimentale, venne completata molti anni dopo la morte dell'architetto, con modi non sempre conformi ai progetti originali. Ha la dignità di basilica minore.
Nella cripta si conservano due reliquiari con terra intrisa di sangue di Cristo, che avrebbe portato il soldato romano Longino. Proprio per questo fu sede dal 1608 dell'Ordine militare del Sangue di Gesù Cristo.
Facciata
La facciata è concepita sullo schema di un arco trionfale romano a un solo fornice tra setti murari, ispirato a modelli antichi come l'arco di Traiano ad Ancona e ancora più monumentale del precedente lavoro albertiano sulla facciata del Tempio Malatestiano. Lo schema dell'arco di trionfo è inserito o sovrapposto al tema formale del tempio classico che forma una sorta di avancorpo avanzato, rispetto al resto dell'edificio. Sotto l'arco venne a formarsi uno spesso atrio, diventato il punto di filtraggio tra interno ed esterno.
La struttura interna è a croce latina, con navata unica coperta a botte con lacunari, e con cappelle laterali a base rettangolare, inquadrate negli ingressi da un arco a tutto sesto, che riprende quello della facciata. Tre cappelle più piccole, ricavate nel setto murario dei pilastri, si alternano a quelle maggiori e la loro alternanza venne definita dall'Alberti come tipologia di "chiesa a pilastri". L'impianto ad aula della chiesa fu dovuto probabilmente all'esigenza di uno spazio ampio in cui la massa dei fedeli e dei pellegrini potessero assistere all'ostensione dell'importante reliquia.

Il prospetto interno della navata è dunque scandito da due ordini gerarchizzati, di cui uno minore ad arco, inquadrato nella trabeazione dell'ordine maggiore. Questo motivo che presenta l'alternanza di un interasse largo tra due stretti, è chiamato travata ritmica e trova un parallelo con il disegno della facciata. È qui che per la prima volta il ritmo interno di concatenazione degli ordini appare anche nella facciata, configurandosi come principio generatore e ordinatore di tutto lo spazio, sia interno che esterno. Dopo Alberti, che è il primo ad utilizzarlo, diventerà un elemento linguistico molto diffuso con Bramante e gli architetti manieristi.
All'interno della basilica sono presenti numerose cappelle. Da sinistra verso destra:[18]

Cappella di San Giovanni Battista o "del Mantegna". Ospita la tomba di Andrea Mantegna.
Cappella dell'Addolorata. Con monumento sepolcrale della famiglia Boccamaggiore;
Cappella dell'Immacolata. Ospita il padiglione del preziosissimo sangue,
Cappella di San Francesco.
Cappella del Crocifisso. Pala del Crocifisso di Fermo Ghisoni da Caravaggio, del 1558;
Cappella di Santo Stefano.
Cappella di San Carlo Borromeo. Monumenti funebri di Pietro Strozzi
Cappella del Santissimo Sacramento.
Cappella "Cantelma". Ospita il monumento sepolcrale della famiglia Cantelmi;
Cappella di San Longino.
Cappella di San Luigi.
Cappella "Cattanea".
Cappella di San Sebastiano.
Cappella di Sant'Antonio.
Battistero.

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