Cent'anni di solitudine. Forzata.

Ci sono oggi associazioni, comitati, gruppi di figli adottivi che si battono per vedere superata la barriera della negazione all' accesso ai propri dati biologici. Infatti, la madre che al momento di partorire sceglie di farlo in anonimato, costringe il figlio, per cento anni dal momento della nascita, ad un' esistenza senza radici dove mancherà sempre una tessera molto importante per la completezza della coscienza di sé.
Per questa ragione i figli adottivi che sono in questa situazione, tramite politici dell' intero arco costituzionale, hanno presentato, seppur con lievi differenze, quattro proposte di modifica all'attuale legge sulla adozione affinché, al raggiungimento delletà adulta, il figlio possa accedere ai propri dati, magari con la mediazione del Tribunale dei Minori che faccia da trait dunion e chieda alla madre se dopo tanti anni ritenga ancora attuali i motivi che lhanno spinta alle scelte fatte in origine.
Ciò a tutela di entrambi: ci sono infatti molte madri che ricercano i figli abbandonati non per scelta propria, ma per una serie di circostanze, pressioni e norme di legge a cui sono dovute sottostare.
In Europa e nel mondo, la maggior parte dei paesi ha risolto il problema prevedendo già nelle loro costituzioni che un figlio ha diritto alla genitorialità ed allappartenenza, almeno accedendo ai propri dati biologici, solo per il fatto di essere stato messo al mondo.
Tutto quanto, ovviamente, nel pieno rispetto delle sensibilità e dei diritti di tutte le parti in causa.