Sarah Davachi Inner_Spaces Milan 2021

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Auditorium San Fedele 11 Ottobre 2021

Sarah Davachi a Milano con il suo ultimo lavoro di recente pubblicazione, Antiphonals. L’artista canadese, classe 1987, in pochi anni si è conquistata un posto di rilievo assoluto nel panorama internazionale della musica sperimentale d’ascendenza minimalista, attraverso l’utilizzo di sintetizzatori e di antichi strumenti a tastiera.
‘Antifonale’ era il termine per definire il canto dei salmi eseguito a due cori alternati. Nel suo lavoro, invece, Davachi ambisce a intrecciare la sua esperienza di esecutrice dal vivo con la sua pratica musicale in studio. La cifra stilistica della sua ultima produzione è definita da una stoica ricerca nel campo della complessità dello spazio uditivo interiore, elemento centrale della programmazione musicale di Inner_Spaces.

Sarah Davachi - Antiphonals
“L’opera nasce dal desiderio di fondere la mia pratica in studio, caratterizzata dai processi di delay, con le esecuzioni strumentali dal vivo. In effetti, negli anni passati ho teso a separare questi due approcci proprio per favorire le due differenti tipologie di esperienza d’ascolto proveniente dalle due modalità di produzione del suono.
Ho prodotto due EP demo nelle prime fasi di questo album, Five Cadences e Gathers, entrambi pubblicati nella primavera del 2020.
“Antiphonals” è un ritorno alla tavolozza sonora composta da Mellotron, organo elettrico, pianoforte e sintetizzatore, che era stata sperimentata nel mio album del 2018 Let Night Come On Bells End the Day. In effetti le due opere hanno diversi punti di contatto: il Mellotron viene utilizzato rinunciando alle sonorità tipiche del rock progressivo a favore dei registri di corno inglese, flauto basso, clarinetto, flauto dolce, oboe, corno, organo da camera, assieme all’uso di suoni campionati di chitarra con corde di nylon. Al quartetto di tastiere si aggiungono il violino, la voce, il clavicembalo con accordatura mesotonica, organo a canne e chitarra acustica.
Si tratta di una raccolta di studi sonori sulla ripetizione, sui modi musicali all'interno di uno spazio armonico. Il processo è mutuato dal minimalismo nella verticalità della trama sonora, con l’estensione progressiva degli intervalli nella linea orizzontale-melodica, che qui viene offuscata e disfatta dai processi di elaborazione del continuum. Nel corso dell’ascolto, queste articolazioni in qualche modo generative mi hanno offerto un'espressione significativa di spazio negativo e assenza pervasiva, una sensazione di oggetti che appaiono lentamente e vengono messi in rilievo.” (Sarah Davachi)

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