Gabriele Coen "Klezmer Trio": KIEVER BULGAR (traditional)

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GABRIELE COEN “Klezmer Trio”
• Dai Balcani al mar Baltico: musiche ebraiche della “zona di residenza”
• Gabriele Coen sax soprano e clarinetto
• Gianluca Casadei fisarmonica
• Marco Loddo contrabbasso


Un viaggio musicale da Odessa a Vilna, passando per la Moldavia, la Bukovina, la Galizia ma anche Kiev e Varsavia. Un’esplorazione Sonora attraverso la “Zona di residenza”, le sconfinate regioni dell'Impero Russo lungo il suo confine occidentale, in cui gli ebrei avevano l’obbligo di risiedere in permanenza, e oltre la quale di solito la residenza era interdetta agli ebrei. Costituita nel 1791 e attiva fino al 1917, si stendeva fino alla frontiera russa con l'Impero tedesco e l'Austria-Ungheria, includendo gran parte delle attuali Lituania, Bielorussia, Polonia, Bessarabia, Ucraina e parti della Russia occidentale.

Gabriele Coen
Sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen è fondatore e leader dei “Klezroym”, ad oggi la più importante formazione italiana di musica klezmer con la quale è tra i massimi divulgatori in Europa della tradizione musicale popolare ebraica reinterpetata in chiave jazzistica. Figlio d’arte - suo padre Massimo Coen è stato al violino uno dei più importanti esecutori di musica contemporanea - si forma inoltre come interprete nel repertorio del sassofono contemporaneo con il quartetto d’archi “I Solisti di Roma”.
L’esperienza e il percorso maturati con i Klezroym a partire dalla intensa attività discografica e concertistica in Italia e in Europa, (cinque album pubblicati per la CNI “Klezroym” (1998), “Scenì” (2000), “Yankele nel ghetto” (2002), “Klezroym” (2003), “Venticinqueaprile” (2006), fino alle le loro diverse importanti evoluzioni, dalla realizzazione della colonna sonora del film di esordio di Emanuele Crialese “Once We Were Strangers” (1997), all’esperienza teatrale di “Saccarina cinque al soldo” di e con Ascanio Celestini (2001), alle tre stagioni televisive come in-house band della trasmissione “Dove osano le quaglie” (dal 2002) con Antonello Dose e Marco Presta, confluiscono poi nell’attività solistica con la fondazione nel 2004 del quartetto “Gabriele Coen - Atlante sonoro” (Lussu, Loddo, Caponi) con il quale pubblica due dischi “Duende” (2004) e “Alhambra” (2006), sempre per l’etichetta CNI.
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Fonda intanto il quintetto “Gabriele Coen Jewish Experience” (Lussu, Berg, Loddo, Caponi) con il quale pubblica nel 2009 l’album d’esordio “Golem” per l’etichetta Alfamusic, distribuito da Egea. Con il quintetto, Gabriele raggiunge una nuova maturità espressiva nel proporre il materiale musicale ebraico in chiave jazzistica fino al folgorante incontro con John Zorn a New York nell’estate del 2010 e l’ingresso nella scuderia della “Tzadik” la prestigiosa etichetta indipendente di Zorn che produce l’album “Awakening” (2010) Il suo è il primo ensemble italiano a produrre un disco per la “Tzadik”, che è diventata negli anni un punto di riferimento importante per il jazz contemporaneo, nella collana “Radical Jewish Culture” che John Zorn ha voluto dedicare alle migliori espressioni della nuova musica ebraica a livello internazionale. Di Gabriele Coen e del suo progetto John Zorn ha scritto: “Gabriele Coen è compositore e interprete di uno dei più entusiasmanti esempi di Nuova Musica Ebraica, capace di combinare una profonda conoscenza e un sincero rispetto per la tradizione, con un eccezionale intuito comunicativo e sensibilità immaginifica. All’avanguardia, eppure fermamente radicato nella tradizione, il progetto “Jewish Experience” esprime passione, integrità e un’impeccabile arte interpretativa”. “Awakening” è stato presentato nelle più importanti occasioni jazzistiche in Italia e anche a New York in una serata speciale al “The Stone”, il locale di Zorn dove si esibiscono abitualmente i più importanti esponenti dell’avanguardia musicale americana e internazionale.
Gabriele prosegue intanto la sua attività concertistica e interpretativa con la “Piccola Banda Ikona” (Saletti, Eramo, Rivera) e da vita con Giovanni Palombo, Benny Penazzi e Andrea Piccioni al progetto “Camera Ensemble” con il quale pubblica l’album omonimo per l’etichetta Helikonia (2010). Collabora inoltre con numerosi altri interpreti tra i quali Elisabetta Antonini e Alessandro Gwis. Lavora ancora a teatro con Mariangela Melato e Michele Placido in “Odio e Amo. Spoon River” (2008), con Dino e Filippo Gentili in “Scintille” tratto dall’omonimo romanzo di Gad Lerner (2010) e con Stefano Cioffi in “Queste mani vengono con me” con Ennio Fantastichini (2010) e “La torta in cielo” con Galatea Ranzi (2012).
A gennaio 2013 è uscito il suo nuovo lavoro discografico per la “Tzadik” di John Zorn, “Yiddish melodies in Jazz” ancora una volta nella collana “Radical Jewish Culture.

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