Di.Di.World Cup - Annalisa Minetti&Dario Marchetti sulla Ducati Panigale 1199 biposto al Mugello

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Scarperia - Solidarietà e agonismo si sono uniti all'autodromo del Mugello in un weekend destinato a rimanere a lungo impresso nella memoria di molti: dal 22 al 24 agosto sul tracciato toscano si sono svolte le prove, le qualifiche e una gara estremamente speciale: la prima competizione motociclistica internazionale per piloti diversamente abili.
Organizzata dalla Onlus Di.Di., sotto l'egida della FIM, la Di.Di. Bridgestone World Cup ha schierato in pista una ventina di piloti, ma non è stato solo l'evento agonistico a rendere unico l'appuntamento: la gara si è trasformata in un pretesto per lanciare un messaggio importante. E i principali testimonial sono stati Annalisa Minetti, cantante e atleta paralimpica non vedente, e il pilota Alan Kempster, che ha volato dall'Australia al Mugello per dimostrare che "tutto è possibile": Alan, infatti, è tornato a correre in moto nonostante un incidente stradale che lo ha visto, incolpevole, perdere il braccio e la gamba destri.
Annalisa Minetti è arrivata il sabato ed è salita nuovamente in moto come passeggera: dopo l'esperienza vissuta a Vallelunga lo scorso anno con Manuel Poggiali, questa volta ha girato al Mugello in sella alla Ducati Panigali 119 guidata da Dario Marchetti, plurivittorioso in gare di endurance sui circuito di tutto il mondo, nonché responsabile degli istruttori della Ducati Riding Experience. I due hanno affrontato alcuni giri di pista del circuito del Mugello sfiorando i 270 km/h. Poi Annalisa ha intrattenuto gli ospiti di Bridgestone Italia, nella hospitality di Ideal Gomme, con un sentito mini-concerto, una sorta di gustoso assaggio delle serate che la vedono protagonista in questi giorni con il suo tour "Io rinasco".
"Partendo dal presupposto che adoro le imprese speciali, mi piace l'idea che una persona con una difficoltà motoria abbia anche la voglia vivere su due ruote l'ebbrezza che queste possono regalare", ha detto Annalisa. "Molti dei piloti Di.Di. hanno perso la loro indipendenza e autonomia proprio a causa di una moto, e credo sia fantastico sapere che la paura sia un modo per riscoprirsi nuovamente coraggiosi. Amo il coraggio, amo le persone che hanno l'istinto di affrontare la vita sapendo che è unica: e siccome la vita è un diritto di tutti, è bene che sia speciale ogni giorno.
"Andare in moto è un'esperienza incredibile, che mi ha vista timorosa ma anche con il solito coraggio che mi contraddistingue. Ho avuto una fiducia cieca, fin dalla prima volta!", ha aggiunto Annalisa con la sua immancabile ironia. "Ho pregato tutto il tempo... non riuscivo a percepire le curve, mi sembrava di essere catapultata in avanti. Ma è stata un'esperienza incredibile. Per questo ho deciso di tornare. E lo farò tutte le volte che serviranno, per poter scuotere le coscienze altrui e spingere la gente ad andare oltre il proprio limite".

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