PLATONE 3: la filosofia come desiderio di conoscenza

Описание к видео PLATONE 3: la filosofia come desiderio di conoscenza

Il processo che porta alla conoscenza suprema, e cioè alla conoscenza diretta delle idee, segue quattro fasi, o gradini. Vanno dall’immaginazione alla credenza, dalle scienze pitagoriche all’intellezione.

I due atti e le quattro scene del mito della caverna corrispondono nel pensiero di Platone ai due generi e ai quattro gradini fondamentali della conoscenza scientifica. I due generi sono la conoscenza sensibile e quella razionale. La conoscenza sensibile viene poi suddivisa da Platone in immaginazione e credenza. E quella razionale in ragione dimostrativa e intellezione. Il cammino filosofico sale appunto questi quattro gradini.

L’IMMAGINAZIONE
L’immaginazione corrisponde al gioco dei prigionieri che tentano di riconoscere le ombre che vedono davanti a loro e i suoni che credono provenire dalla parete. E’ il grado minimo di conoscenza teoretica e corrisponde alla conoscenza di immagini, della superficie oscura ed evanescente delle cose. E’ l’abbaglio dalle qualità sensibili più appariscenti delle cose che i prigionieri collegano per mezzo di analogie incontrollate e superficiali. Il prodotto dell’immaginazione nella cultura sono, per Platone, i miti tradizionali, le favole e le fiabe.

LA CREDENZA
La visione, che il prigioniero liberato ha del muro, del fuoco, dei portatori e delle figure che proiettano le ombre, simboleggia una conoscenza, superiore all’immaginazione e basata sull’esperienza sensibile. Platone la chiama credenza.
La credenza non è superficiale come l’immaginazione. Le statuette hanno, infatti, uno spessore, sono tridimensionali. Però sono artificiali come la luce del fuoco che permette di vederle. Platone allude qui ai saperi su cui si basano le arti e le tecniche. E’ una conoscenza tratta dall’esperienza dei sensi e fondata sul confronto di casi simili in modo da ricavarne generalizzazioni. Il limite della credenza è che non può arrivare a certezze assolute proprio perché si basa su generalizzazioni per induzione a partire da esperienze parziali e quindi relative.

LE SCIENZE PITAGORICHE
Il prigioniero viene poi trascinato fuori dalla caverna. All’inizio riesce a vedere solo le ombre e i riflessi delle cose reali sulle superfici d’acqua. Platone chiama ragione dimostrativa questo livello di conoscenza. Sono le scienze pitagoriche: l’aritmetica, la geometria, la musica e l’astronomia. Che sono caratterizzate da un livello superiore di certezza rispetto alla credenza. Il teorema di Pitagora, ad esempio, vale sempre, perché è stato dimostrato in modo inequivocabile e necessario.

L’INTELLEZIONE
Ma queste scienze non sono la scienza suprema perché hanno ancora aspetti sensibili: il triangolo devo disegnarlo, non è sono razionalità pura. In secondo luogo, tutte le scienze matematiche partono da assiomi e postulati, cioè da ipotesi. E le ipotesi non sono dimostrate. Per essere certi della loro verità bisogna salire al livello dell’intellezione.
Si ha l’intellezione quando il liberato vede direttamente le cose naturali, le stelle e la luna, e alla fine il sole. E’ l’intuizione intellettiva, che fuor di metafora è visione diretta di una realtà razionale e cioè delle idee. Mentre la ragione dimostrativa procede per passaggi successivi, l’intellezione conosce direttamente le idee. Le idee costituiscono un altro mondo al di là del mondo fisico. Un mondo puramente razionale, al di là dello spazio e del tempo, quindi inesteso ed eterno.

Комментарии

Информация по комментариям в разработке