Miastenia Gravis - Timectomia e Farmaci biologici le nuove strategie

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Molto spesso per arrivare ad una diagnosi certa di Miastenia Gravis - malattia autoimmune dovuta ad anticorpi rivolti contro la proteina che agisce da collegamento fra lo stimolo del nervo motorio e la contrazione muscolare - un paziente deve compiere un faticoso e lungo percorso di consulti, indagini, diagnosi sbagliate e talvolta anche la mancata comprensione del problema, che talvolta viene ricondotto ad un problema psicosomatico E invece la Miastenia è una patologie ben precisa, con sintomi chiari e definiti e con buone possibilità di cura una volta inquadrata. E per conoscere il percorso più corretto di diagnosi e terapia abbiamo incontrato il Prof. Renato Mantegazza, Direttore dell'unità di Neuroimmunologia e Malattie Neuromuscolari dell'istituto Neurologico Carlo Besta di Milano che ci ha spiegato come i due segni inequivocabili che possono portare ad un sospetto di Miastenia Gravis sono la Debolezza e la Esauribilità Muscolare e tutti i muscoli striati possono essere interessati (quindi non il cuore) e il grado di severità è variabile fino a comportare nelle forme più gravi la difficoltà respiratoria. La fluttuabilità dei sintomi è causa spesso di mancata diagnosi quando invece è proprio la sua precisa espressione. E oltre all'esame clinico sono necessari esami neurofisioligici, dosaggio degli anticorpi e controllare il timo, ghiandola deputata a controllare e spegnere la possibilità di una reazione autoimmune e che nei pazienti con Miastenia non funziona a dovere. E proprio la Timectomia Radicale - cioè la rimozione chirurgica del timo, rimozione che deve essere estremamente radicale perchè il tessuto del timo si può estendere ben oltre la sua sede originale, può essere risolutiva e portare a completa guarigione. E altrettanto fondamentali nel controllo di malattia sono i farmaci, e oggi sono in sperimentazioni due nuove molecole dei cosiddetti farmaci biologici o anticorpi monoclonali che possano inibire la produzione di autoanticorpi riuscendo quindi non solo a controllare i sintomi ma a "spegnere" del tutto la malattia. E con il Professor Mantegazza parliamo anche dell'importanza di uno stile di vita teso ad evitare ogni infezione e in quest'ottica la vaccinazione antifluenzale è un importantissimo meccanismo di protezione.

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