DOMENICA 28 LUGLIO - Riflessioni di Francesco Fiorillo

Ci affascinano molto credo la ricerca di segni nella nostra vita. Siamo circondati da simboli che richiamano alla vita, Gesù stesso è riconosciuto dagli altri per i suoi segni, la parola simbolo viene dal latino che a sua volta si origina dal greco che a sua volta ancora deriva dal verbo simballo, mettere insieme due parti distinte, unire armonizzare. Questo termine al suo interno non a caso contiene anche il suo contrario, diabballo cioè, ciò che divide, il divisore il diavolo.

Quello che cerca di fare Gesù con i suoi gesti e mettere armonia tra i contrari, guarire ciò che è malato far camminare chi è zoppo, restituire i ciechi la vista, tutta la sua vita è protesa a rimettere in armonia le cose e le persone. Ecco, i segni che dovremmo imparare a seguire sono esclusivamente quelli che ci danno armonia, quelli che uniscono, allontanare invece da noi tutti quei segni che dividono e spezzano dentro e fuori di noi la bellezza dell’esistenza.

Quello del Vangelo di oggi è un segno straordinario di Gesù che riconcilia l’intera storia, l’intera umanità, direi unisce quello che è diviso ricompone ciò che spezzato. Questo fa Dio nella nostra vita, tenta di unire quello che si è rotto, per restituirli la sua originaria natura.

Da parte nostra soltanto la fiducia e la disponibilità a saper distinguere i segni che danno vita da quelli che danno divisione e quindi morte. In questo brano i gesti di Gesù sono essenziali per compiere il segno.

Fraternità Monastero San Magno, Fondi (LT)
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