La Scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore

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Il Prof. Antonio Gasbarrini (Direttore del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS) presenta la Scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Per saperne di più https://www.cemadgemelli.it/.

"Ho l'onore di dirigere la Scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. In questa breve serie di video vi vogliamo presentare la nostra Scuola di Specializzazione, che ha l'onore di far parte della grande rete formativa dell'Università Cattolica che, come sapete, è un'università con 12 facoltà che sono sparse in varie sedi d'Italia. La Facoltà di Medicina ha sede a Roma, all'interno del campus del Policlinico Gemelli che è una grande struttura ospedaliera. In questo momento è considerato uno dei migliori ospedali italiani e che fornisce tutte le strutture organizzative e assistenziali in grado di formare dei bravi internisti. La nostra scuola ha voluto seguire nella sua struttura, che vedrete in questi video, un modello che permette la formazione ottimale dell'internista del futuro.
Abbiamo diviso la nostra scuola in una fase iniziale, che possiamo chiamare un po' di rodaggio, in cui i ragazzi entrano a contatto con le grandi complessità dei reparti di Medicina Interna. Infatti, al primo anno vedrete ci si occupa di gestire i malati al loro arrivo dalla rete della medicina di urgenza. Successivamente si entra sempre di più nella specialità, seguendo i due grandi filoni che la nostra scuola vuole sviluppare: sapete infatti che l'internista del futuro deve saper fare tutto ma poi - per essere davvero efficace sul territorio - deve fare qualcosa un po' meglio del tutto. Nel mondo moderno non si può infatti pensare di fare tutto al massimo livello. L'internista deve avere una base molto solida, quindi, dopo la prima fase formativa, si entra nei vari ambulatori che caratterizzano la Scuola. Dagli ambulatori di Diabetologia, di Malattie Cardiovascolari, di Epatologia, di Pancreatologia, agli ambulatori di Angiologia e di Ipertensione Arteriosa: diamo una formazione completa. Formazione completa dell’Internista che non può però esulare dalla semeiotica del 2022 e del 2023, che è una semeiotica fatta di mani, perché la nostra è una scuola che si vanta di dare una preparazione che parte dal passato e arriva al futuro attraverso l’ecografia, che è in qualche modo la semeiotica dell’internista del futuro.
Nel particolare, abbiamo due turnazioni ecografiche di cui siamo molto fieri: sull’ecografia dell’apparato digerente e sull’ecografia angiologica e cardiovascolare. Successivamente i ragazzi entrano in uno dei due grandi percorsi che sono quelli dell’apparato digerente e delle malattie epato-bilio-pancreatiche e del malassorbimento, delle malattie infiammatorie croniche intestinali, delle malattie del fegato e dell’esofago o nel grande mondo del cardiovascolare, della diabetologia e delle malattie dismetaboliche. Con questi due indirizzi, i nostri ragazzi hanno la possibilità di andare sul territorio e sviluppare una macro-specializzazione.
La parte finale della scuola ha due caratteristiche: un periodo, breve ma intenso, legato alla solidarietà. Non è un caso che noi siamo all’interno dell’Università Cattolica. Il periodo di solidarietà è un qualcosa che viene disegnato sulle caratteristiche del ragazzo. Può prevedere addirittura un periodo all’estero, in una struttura missionaria, in Africa o America Latina, o un periodo breve di solidarietà in una struttura italiana.
Poi abbiamo voluto dare un’impostazione molto tecnologica. Vedete la sala dove siamo oggi, questa è una sala ibrida, sono pochissime queste sale nel mondo e una delle sedi formative della nostra Scuola di Specializzazione. Vedete che dietro di me ci sono una TAC e un angiografo, alla mia destra una sala endoscopica ed eco endoscopica. Cioè, il paziente sta fermo e trova tutto attorno a sé. Solo un grandissimo ospedale, come la Fondazione Policlinico Gemelli, dà queste opportunità ai ragazzi che lo frequentano.
Nella fase finale come vi dicevo, vogliamo sviluppare anche la ricerca. Crediamo che una delle caratteristiche dell’internista deve essere quella della curiosità, di potere fare ricerca scientifica, e diamo un lungo periodo di libertà in modo che ognuno scelga se vuole sviluppare una fase di ricerca in Italia o all’estero. Oltre la metà dei nostri specializzandi trascorre l’ultimo anno della specialità in prestigiose strutture in Europa e negli Stati Uniti.
Crediamo che la nostra sia una Scuola di Specializzazione di eccellenza, in grado di formare l’internista del futuro, partendo dalle gloriose basi del passato e della Medicina Interna che, ricordatelo sempre, non si occupa di curare le patologie degli organi ma si occupa di curare le persone, il contesto in cui vivono e sono cresciute. L’unico modo con cui un internista deve vedere la medicina del futuro e del presente, riguardando sempre il passato."

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