Questo è il diario della mia avventura sull'Alta Via 1 in solitaria e in autonomia.
Giorno 5
Dopo aver passato la notte più tranquilla dell’Alta Via, in tenda sotto un temporale, tutto nel bosco intorno è bagnato, e anche i miei vestiti, dopo due giorni di temporali sono ancora un po’ umidi.
Faccio colazione mentre il sole illumina le pareti del Civetta, la tappa di oggi passa per il sentiero 554 verso il Rif. Carestiato: bisogna partire presto perché farà caldo e su quel tratto non ci sono fonti d’acqua. Prendo una bottiglia in più al Rifugio Vazzoler e con 3 litri nello zaino inizio la salita. Incontro subito un gregge di pecore e i cani che sentivo abbaiare la sera prima, quando cercavo un punto per la tenda col temporale in arrivo.
Il sentiero si fa ripido, tra mughi e ghiaioni, e l’afa si fa sentire...dopo alcune ore il cielo si rannuvola e sembra stia per piovere di nuovo...accelero il passo e proprio quando arrivo al Carestiato scoppia un acquazzone.
Come mi tolgo lo zaino mi rendo conto che mi son completamente dimenticato di bere...lascio la bottiglia fuori dal rifugio, quando esco non c’è più.
Ma non ne ho più bisogno, c’è una fontana in un bosco più avanti, e ora mi aspetta il Passo Duran.
Da Passo Duran rientro nel bosco sul sentiero 543, l’aria si fa fresca, il vento tira e finalmente non soffro il caldo, cammino veloce mentre dalle valli si alza la nebbia, so che più avanti c’è la Malga Moschesin, potrei fermarmi lì.
Alla malga ritrovo il gruppo dei “vichinghi”, che scopro essere Slovacchi, mi chiedono della notte sotto il temporale al Vazzoler.
Guardo l’orologio, sono solo le 4.30, quindi decido di continuare verso il Rifugio Pramperet.
Il sentiero si è fatto via via più selvaggio, non incontro nessuno, si sente solo il rumore dei miei passi...mi sento a casa.
Arrivo al rifugio in un atmosfera magica, con le Dolomiti Bellunesi immerse nella nebbia...prima di entrare metto fuori la tenda ad asciugare nonostante l’umidità, è ancora fradicia dal temporale della notte prima.
Mi rendo conto che sarà la mia ultima notte sull’Alta Via 1.
Al Rifugio Pramperet faccio amicizia coi rifugisti, è il tipo di rifugio un po’ rustico e senza fronzoli che piace a me.
Verso le 9 controllo la tenda, è asciutta e la monto poco lontano mentre si fa buio, preparo la cena, pioviggina un po’ ma non mi dà fastidio.
Sentieri: 555, 554, 549, 543
Cartografia: Carta Tabacco n°015 - 025
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Capitoli
00:00 dopo la pioggia
01:55 preparativi
03:20 si parte verso il Carestiato
05:25 sui sentieri selvaggi
06:43 al rifugio Carestiato
07:20 prossima tappa Passo Duran
08:08 “non puoi restare senz’acqua se non bevi mai”
09:16 Casera dei Pass
09:32 pericoli sul sentiero
10:31 Passo Duran – Rifugio San Sebastiano
12:20 tra boschi e ghiaioni
14:19 Malga Moschesin
15:54 si alza la nebbia
17:28 sui trekking in solitaria
18:51 deliri su spremute d’arancia
19:23 al Rifugio Pramperet
21:31 si monta il campo
22:52 uno zaino nel buio
23:50 ultima notte sull’Alta Via 1
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