Meflitani nel Mondo, Melfi 27 maggio 2012

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Ritorno nella mia terra con i ricordi d'infanzia nitidi, i giochi di bambini, le scene di vita popolare, le piazze dove socializzavo. Ritrovo una città evoluta, sviluppata in lungo, con un importante polo industriale: come è cambiata Melfi.

Ai tempi di mio padre il paese si mostrava in tutta la sua povertà ma anche dignità: un'economia sostanzialmente agricola e un territorio che portava i segni dei terremoti e le conseguenze della seconda guerra mondiale.

L'agricoltura occupava un terzo della popolazione attiva; il paese era punto di riferimento dell'hinterland per l'artigianato, il commercio, la scuola e le professioni, ed era sede di banche, tra cui la Pescopagano con il secondo sportello aperto dalla sua fondazione.

Si dice che la città espone se stessa nelle piazze e nei luoghi di incontro, teatro della vita degli uomini. Oggi il policentrismo, lo sviluppo lineare, hanno svuotato la piazza, lasciando percepire distintamente un decadimento dell'identità di città.

I bimbi nascevano in casa e giocavano beati tra vicoli e piazzette: bastava loro la fantasia e qualsiasi oggetto, fosse anche la ruota. In alcuni rioni c'era chi teneva il maiale in anfratti dei caseggiati, così come l'asino e le galline. Il bucato si lavava alla fontana del Bagno.

Il centro storico ha sempre trasmesso il suo fascino e la sua magia con la sua cinta di mura e bastioni integrati all'abitato, con le porte parzialmente integre, con la Cattedrale e il magnifico Palazzo Vescovile e con l'imponente Castello normanno-svevo.

Urbanisticamente la città è mutata da radiale, con centro Piazza della Corte, a lineare, aggiungendo via via le nuove zone oltre il mercato: Stazione, Cappuccini, Valleverde, Incoronata, Contrada Bicocca. Il centro storico tende malinconicamente a svuotarsi.

Una cosa che colpisce è la presenza diffusa di autovetture parcate, vicino a fontane, nei vicoli, nelle piazze, in luoghi antichi. Il patrimonio immobiliare del centro storico è molto carente di autorimesse. Le Zone a Traffico Limitato sono una soluzione agrodolce, non sempre gradita dai residenti.

La politica determina gli indirizzi della società. Il progresso comporta il mutamento della destinazione d'uso del territorio. Nella piana di San Nicola di Melfi coesistono due realtà agli antipodi: le Masserie e gli insediamenti industriali.

La città di ogni giorno deve corrispondere all'unione degli interessi dei suoi abitanti. Se il tessuto urbano vegeta ma non evolve culturalmente, non abbiamo la città per tutti.

(Melfi, 27 maggio 2012, 2° raduno "Melfitani nel Mondo")

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