Enzo Avitabile: "In 'Lotto infinito' racconto le periferie e le persone normali"

Ci sono la periferia e le storie delle persone normali e i bambini, come spesso Enzo Avitabile ci ha abituati. C'è tutto questo e molto di più nell'ultimo album del Maetro di Marianella, Napoli, "Lotto infinito". Un album, il primo in Sony, che "è un continuo rapporto tra finito e infinito, che parte da una piccola periferia del mondo e si espande al mondo stesso" come spiega ai microfoni di Fanpage.it, "Le periferie sono terre a svantaggio, abitate non da emarginati, ma da uomini fuori di vista, perché c'è gente che non vuole vederli".

Avitabile continua nella sua ricerca che va avanti da anni e l'ha portato ad essere una vera e propria colonna della world music e del napoletano nel mondo, al punto da suonare con alcuni dei maggiori artisti e calcare i palchi di tutto il mondo. Anche in quest'album ha voluto scegliere una per una le collaborazioni, quelle con Francesco De Gregori, Renato Zero, Caparezza, Paolo Fresu e Giorgia, con cui ha collaborato anche in passato: "Io e Pino [Daniele] abbiamo avuto sempre una predilizione per lei, per la sua voce e per il suo modo di essere, perché è un'anima splendente".

E a proposito dell'amico e collega scomparso due anni fa Avitabile ha spiegato: "Con Pino era un rapporto straordinario, perché siamo cresciuto assieme musicalmente e abbiamo cominciato presto. Eravamo amici di strada e poi chiaramente di strumenti. Il nostro era un rapporto vero, abbiamo vissuto una vita di sorrisi, barzellette, note - era l'altro che ero io -, e poi di un rapporto privato molto forte, fatto di lunghe telefonate, confidenze ma anche incomprensioni e litigi, che c'erano. Certo quando poi c'è stato il distacco, ma la cosa bella è che abbiamo lasciato "Ancora tiempo", l'ultima che Pino ha cantato in napoletano"

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