FROSOLONE - LA SERENATA ALLA SPOSA

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FROSOLONE
La serenata alla sposa, una tradizione tornata in voga!
Le primissime serenate risalgono addirittura al Medioevo come omaggio dei cavalieri alla dama amata, ma in realtà questa tradizione ha preso piede nel centro e nel sud Italia a partire dal secondo dopoguerra, quando diventò una vera occasione per riunire le famiglie dimostrando davanti a tutto il vicinato l’impegno che lo sposo prometteva di compiere il giorno successivo all'altare. I brani del repertorio canoro erano attinti dalla cultura popolare, con strumenti musicali improvvisati al momento e ritornelli che tutti i partecipanti avrebbero potuto intonare per supportare lo sposo in questo eroico e eclatante gesto. La serenata fuori l’uscio di casa della sposa diventa così un evento che rimarrà, senza ombra di dubbio, uno dei ricordi più felici e romantici della sua vita. Anche mio padre, ai suoi tempi, con i parenti e gli amici veniva spesso incaricato di portare la serenata alla sposa che era interpretata secondo l'antica tradizione, in chiave popolare, con canzoni napoletane come, "Voce ‘e notte, "Tu si na cosa grande", "Reginella", canzoni romane come, "Chitarra romana", "Roma nun fa’ la stupida stasera", "Pè lungo Tevere", altre canzoni d’amore come "Firenze sogna" e alcune locali, "L'amor miè ch vò" e "Vola, vola, vola". Dopo un periodo di afflosciamento, negli ultimi anni questa antica usanza è tornata di moda e nello stesso tempo è diventata anche molto più impegnativa per gli organizzatori, per cui in genere viene svolta non più il giorno prima del matrimonio, ma qualche settimana prima per dare modo ai futuri sposi e a tutti gli organizzatori di riposare qualche giorno. Oggi i giovani del paese per le loro serenate sono orientati verso un repertorio più folk, arricchito con qualche canto d'amore, come l'immancabile "Rose rosse" di Massimo Ranieri e il brano molto più sentito "Lauretta mia" di Gigione. Nella serenata vengono coinvolti, oltre agli sposi, i genitori, i parenti, gli amici e i vicini di casa. Quella sera la futura sposa è in casa ignara di tutto, la musica che viene dalla strada suscita la sua curiosità e si avvicina alla finestra che dopo un pò spalanca per godersi la sorpresa. Il futuro sposo dichiara il suo amore cantando con tutti gli altri e, se lo desidera, cantando da solo una canzone. Durante la chermesse, a un certo punto, compare una scala "a pzzocr" (a pioli) che viene issata fin su la finestra della sposa per consentire allo sposo di arrampicarsi, entrare in casa e baciare la sposa. Subito dopo questo rito gli sposi scendono in strada e in un tripudio di applausi, grida, festoni e a volte anche fuochi d'artificio, offrono un ricco rinfresco a tutti gli intervenuti.

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