Cpr di via Corelli: la rete ‘Mai più lager’ attacca il nuovo gestore, ''Da loro 4 morti in 2 anni''

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Il Centro di Permanenza per il rimpatrio di via Corelli ha un nuovo gestore. È la cooperativa Ekene, che prende il posto dell’amministrazione straordinaria che ha guidato il Cpr dopo il sequestro voluto dalla Procura a dicembre dello scorso anno, dopo aver contestato alla società La Martinina i reati di frode e turbativa d’asta.
Oggi dunque si volta pagina. O almeno questa è la speranza di molti. Già, perché dalla rete “Mai più Lager-No Cpr”, che da anni si batte per la chiusura del centro, emergono dubbi proprio sulla cooperativa Ekene. Gli attivisti ricordano infatti che la società padovana che si è aggiudicata il nuovo bando è la stessa che gestiva il Cpr di Gradisca d’Isonzo, in Friuli Venezia Giulia, quando si è verificata la morte di quattro trattenuti tra il 2020 e il 2022.
La Ekene si è aggiudicata la gara da 7,7 milioni di euro della Prefettura di Milano offrendo 3 milioni e 85mila euro per la gestione di 48 posti letto per i prossimi 2 anni.
La rete ‘Mai più Lager-No CPR’, inoltre, ha fortemente criticato gli otto mesi di commissariamento sotto il controllo della Procura, che – spiegano – “avrebbe dovuto essere il periodo più roseo del centro e che invece ha visto pestaggi violenti da parte delle forze dell'ordine a danno di ragazzini, deportazioni violente e con l'inganno, repressioni feroci”.
Sul caso è intervenuto anche il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, nonché responsabile nazionale Immigrazione dei dem, Pierfrancesco Majorino, che ha rilanciato anche una sua proposta per dare una nuova funzione alla struttura di via Corelli.

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