Strage Capaci, la testimonianza: parla l'autista di Falcone

"Il Dott. Falcone mi aveva telefonato la sera precedente dicendomi l'orario d'arrivo, che erano le 17:45." Inizia così la testimonianza di Giuseppe Costanza, l'autista di Giovanni Falcone scampato alla strage di Capaci. Mentre Palermo si prepara a commemorare il 29esimo anniversario dell'attentato mafioso, Costanza ripercorre gli eventi con la memoria. Non guidava lui quel giorno, perchè il magistrato aveva voluto sedersi lui al volante, accanto alla moglie Francesca Morvillo. "Io sono vivo perchè quel giorno il Dott. Falcone ha voluto guidare," dice Costanza, un fatto che molti gli hanno fatto pesare. Oltre ai tragici eventi del 1992, Costanza ricorda quando, otto anni prima, Falcone gli chiese se avrebbe voluto guidare la sua macchina, conscio dei rischi che questo avrebbe comportato. "Io me ne sono reso conto dopo, quando uscendo con lui, non c'era soltanto una macchina, c'erano 5 macchine (...) e un elicottero." Nonostante il pericolo e le pressioni della famiglia preoccupata per lui, Costanza decise di rimanere in servizio. Oggi ritiene che i veri mandanti della strage debbano essere ancora individuati. A tanti anni di distanza, unisce la sua voce a quella di chi chiede che venga fatta luce al più presto su uno dei giorni più bui della Repubblica.

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