Le campane italiane patrimonio UNESCO

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12PORTE - 27 aprile 2023: Il Ministero della cultura ha presentato ufficialmente la candidatura multinazionale dell’“Arte Campanaria tradizionale” per l’iscrizione nella Lista UNESCO del Patrimonio Culturale immateriale.
La notizia rimbalza da Imola dove sabato pomeriggio e domenica si è tenuto il 61mo raduno nazionale dei campanari che ha visto la presenza di 27 gruppi di campanari provenienti da tutta Italia. A fare gli onori di casa l’Unione Campanari Bolognesi e il Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei, perché l’arte campanaria bolognese si estende anche nelle diocesi di Imola e di Faenza, che rientrano nella metropolia bolognese.
Erano circa 400 in totale i campanari, tra di essi anche un gruppo proveniente dal Regno Unito, che hanno dato dimostrazione delle diversissime tradizioni campanarie diffuse nel nostro paese. Mentre i visitatori hanno potuto salire straordinariamente sui campanili della Cattedrale di San Cassiano e di Santa Maria in Regola, nelle piazze di Imola erano allestiti concerti mobili: le campane alla bolognese, che come noto richiedono un contatto molto fisico con i bronzi, che vengono fatti ruotare completamente su se stessi in modo sincronizzato. Veronesi e Ambrosiani suonano stando sotto muovendo i bronzi con corde che sono legate a grandi ruote; Bergamaschi e Liguri utilizzano le tastiere con le quali suonano a martello ottenendo melodie.
Dalle terre dell’antico patriarchio di Aquileia gli Scampanotadôrs furlans che muovono a slancio la campana maggiore e contemporaneamente suonano da ferme le altre campane inserendo tre o più colpi tra le battute del bronzo in movimento.
Richiamano invece l’antichissima arte bizantina le campane di Piana di Sorrento, dove le campane vengono battute da rintocchi rapidi e ritmici.
In occasione della candidatura Unesco, il ministro della cultura Sangiuliano ha ricordato come “i campanili sono un simbolo identitario delle nostre comunità. Le campane 'suonate a festa' - si legge nella dichiarazione del ministro - sono un paesaggio sonoro che riecheggia nei borghi italiani come nelle grandi città. Questa candidatura riconosce nell’arte campanaria, che ha radici profonde nella nostra storia e nei nostri territori, un carattere originale della nostra nazione”.
Le componenti della candidatura, sostenuta anche dalla Conferenza Episcopale Italiana, includono le tecniche di suonata delle campane, la loro realizzazione e composizione, le strutture architettoniche dei campanili, per lo più associati a cattedrali e chiese, che sono espressione culturale e partecipativa di una vasta comunità italiana.

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