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Nel versante nord il gruppo montuoso di tipo dolomitico digrada a valle ripidamente attraverso forre e canaloni scoscesi che scendono fino alla grande fascia boschiva di faggio che copre a nord la montagna raggiungendo i sottostanti Prati del Sirente: i profondi dirupi o gole nella parete nord sono stati determinati dall'azione dei ghiacciai dell'ultima glaciazione pleistocenica, con le pareti stesse che mostrano l'erosione derivante da agenti atmosferici, mentre le guglie ed i torrioni, di materiale più duro, ne hanno resistito maggiormente.
Il lato sud-ovest della catena invece digrada più dolcemente verso la piana del Fucino (depressione dove aveva sede il Lago del Fucino) attraverso una serie di prati e di gobbe, privi in maggior parte di alberi, ma ricchi di erba da pascolo e di fieno di montagna. Fanno invece eccezione le Gole di Celano sul versante sud-ovest del monte Serra di Celano compreso anch'esso nel massiccio. La vasta distesa forestale di faggio del versante nord-est ospita lupi, orsi e ungulati (cervi e caprioli), in un ambiente che, in molti casi, è il più integro e selvaggio dell'intera catena del Velino-Sirente. Nel luglio 2013 è iniziato un programma di reintroduzione del camoscio appenninico; alcuni esemplari, provenienti dalla Majella, sono stati qui rilasciati.
Nel massiccio è stato individuato recentemente, da un gruppo di geologi italiani e svedesi, un cratere da impatto generato da un meteorite caduto approssimativamente 1.500 anni fa: largo circa 140 m, è oggi un laghetto, ed è l'unico (dei 155 finora localizzati) ad essere stato rinvenuto nel territorio italiano[2]. Nel massiccio è inoltre presente un piccolo glacio nevato[3], mentre per chi pratica sci alpinismo famoso è anche il difficile Canalone del Sirente (Canale Maiori). La cima si raggiunge abbastanza agevolmente tramite lunghi percorsi da nord (Ovindoli e Rocca di Mezzo) (circa 1 000 m di dislivello), da ovest da Aielli (1 300 m di dislivello) e da sud da Collarmele (1 200 m di dislivello); decisamente più complicate le vie di roccia e i canaloni della parete est. La visuale dalla vetta spazia su quasi tutti i principali gruppi montuosi dell'Appennino Abruzzese e Laziale: dal Velino, al Gran Sasso, alla Majella, ai Monti Marsicani, i Monti Ernici, i Monti Cantari e i Monti Carseolani.
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