“Motom” anni 1952-1970 collezione privata di Bruno Saluzzo a Ineja 2018

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Ineja 2018 Bruno Saluzzo con la sua collezione di motom ci fa rivivere i mitici anni 60. La Motom nasce nell’immediato secondo dopoguerra ad opera dell’imprenditore Ernesto Frua De Angeli e coinvolge il progettista Giuseppe Falchetto per la realizzazione del motore, per la realizzazione del telaio la carrozzeria Farina e per l’assemblaggio le officine meccaniche Ghirò di Torino e lo stabilimento Frua di Milano. l primo modello, il Motomic, fu presentato nel 1947 al Salone di Ginevra. Il nome nasceva dalla fusione delle parole “moto” e “atomica” Il Motomic aveva un motore a quattro tempi da 48 cm³, con valvole in testacomandate da aste e bilancieri, che sviluppava 1,4 CV. e faceva circa 80 km con un litro di benzina La caratteristica, che balzava all’occhio in quanto differente da tutti i prodotti similari era il telaio monoscocca, composto di due gusci di lamiera stampata saldati assieme. Nessun tubo, solo i parafanghi, il serbatoio, la sella e il manubrio come parti separate. La sospensione anteriore era semplificata; prevedeva una forcella innestata ad una piccolo parallelogramma smorzato da molle elicoidali di fronte al manubrio. Posteriormente nessuna sospensione. La trasmissione del moto era a catena ed era fornito di pedali in grado di muoverlo anche a motore spento e che servivano per la messa in moto del motore. In tutto pesava circa 35 kg. Venne prodotto per circa venti anni per oltre mezzo milione di esemplari.La Motom cessò l’attività nel 1970 a causa del calo delle vedite causate della concorrenza del mitico ciao della piaggio.

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