Sirena aree Falck è muta e silenziosa a Sesto San Giovanni

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La sirena Falck è stata bloccata definitivamente.
Siamo nelle aree ex Falck di Sesto San Giovanni.
La sirena che durante la Seconda guerra mondiale lanciava l’allarme per i bombardamenti aerei, nel dopoguerra segnalava i cambi turno nello stabilimento.
La sirena suonava tre volte al giorno per segnalare il cambio di turno di lavoro.
A partire dalla chiusura delle attività siderurgiche Falck e degli stabilimenti le sirene si fermarono.
La sirena delle acciaierie Falck era stata rimessa in funzione nel marzo del 2004 ed aveva ripreso a suonare, quando l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi venne in visita a Sesto per celebrare il 60esimo anniversario degli scioperi del 1944.
Quello che doveva essere un saluto per il capo dello Stato, era tornato a essere un elemento fisso nelle giornate dei sestesi. Non più a scandire i turni della fabbrica d’acciaio, ma a ricordare e rievocare quel passato glorioso.
Non più a ogni cambio di turno, ma ogni giorno e solo mezzogiorno per cinquanta secondi.
Una volta riabilitato, grande plauso e soddisfazione da parte del comune, dei cittadini e degli ex lavoratori ex Falck e di altri lavoratori di fabbriche sestesi.
Arrivano però i problemi solo con un condomino della vicina casa che lamentava fastidi del rumore della sirena al bambino, al cane e agli anziani!
Dopo questa protesta è stato ridotto il tempo del suono a venti secondi, ma questo non bastava a chi continuava a protestare.
Ultimamente la sirena non suona più come mai?
Ecco, ma non solo il silenzio della sirena tra poco verrà smontata e messa in deposito.
L’assessore spiega così: “La struttura che la ospita presenta troppe crepe e per motivi di sicurezza, la proprietà delle aree in accordo con il Comune provvederà a rimuoverla”.
Ma questa è una cosa vera o una palla?
Questa sirena certamente non potrebbe far cadere la struttura che la sostiene, la struttura di sostegno non è danneggiata e può sostenere pesi molto più elevati della sirena.
È possibile che chi l’ha fatta silenziare possa venire da chi aveva fatto le proteste precedenti contro la sirena, e che alle ultime elezioni comunali è diventato Consigliere Comunale molto vicino l’attuale sindaco ed ai proprietari magari può andar bene non averla più, inoltre sembra che avesse dichiarato “L’ingresso del Concordia non era la collocazione originale della sirena e quindi è impensabile avere quel suono vicino alla case e che la struttura su cui è collocata rischi di crollare”.
Ma anche questo non è corretto la sirena è sempre stata nello stabilimento Unione sul capannone antistante al T3, poi cominciarono le demolizioni.
Sul vecchio capannone la sirena funzionava a 500 volt, era impossibile trovare ancora alimentazione elettrica sul sito, poi la sirena si era anche guastata, fu chiamata una ditta che già lavorava per Falck nella manutenzione di apparecchiature elettriche (motori, trasformatori e altro) per eseguire quanto necessario allo scopo sul suo ripristino sia strutturale, meccanico ed elettrico portando l’alimentazione a 380 o 220 volt. poi è stata è stata spostata sopra la portineria di ingresso dell’Unione dove è anche adesso.
Nel 2018 la sirena aveva smesso di suonare, per settimane non si senti più il suo suono, sì scopri che vi era un guasto sul temporizzatore dell’avvio suono, si è sostituito con un nuovo temporizzatore automatico, ed aggiustare il meccanismo.
La Sirena continuò a suonare alle dodici.
Adesso alla dine del 2018 e all’ inizio del 2019 la sirena non suona più.
Renato Falconati ha lavorato una vita nelle acciaierie ci è stato oltre 40 anni, da giovanissimo tecnico fino ad assistente di direzione e poi come custode durante l’avvio delle trasformazioni.
È lui che alle prime demolizioni e successivamente ha salvato, fatto installare e fare avviare la sirena, ha fatto fare vari aggiustamenti alla sirena, ma anche di altre parti storiche da conservare.
Visto che vi erano le discussioni sui fastidi della sirena da parte di pochi, lui aveva fatto alcune riflessioni sulle possibili alternative la prima sopra l’ex centrale termica Falck n viale Italia/Villaggio Falck, la seconda e forse più adatta giacché rappresenta già il top della archeologia industriale dismessa che è il Carroponte.
Ha detto "Facciamola risuonare”
Dobbiamo mantenere un pezzo di storia che rievocava il passato glorioso delle fabbriche.

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