Non sprecate parole!

Giovedì della 11° settimana del TO (Mt. 6, 7-15).

"Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate".

Quanto spreco di parole! Abbiamo l'abitudine a parlare che il silenzio quasi ci fa paura. Eppure è ciò di cui abbiamo più bisogno. Riempiamo le nostre preghiere di parole a tal punto da non permettere al Signore che ci parli. Pensiamo che la preghiera sia più produttiva se la infiliziamo di tante pie devozioni che poi alla fine ci stancano e ci distraggono. Gesù ci chiama a fermare le parole, a non sprecarle e lasciare che sia Lui a parlarci al cuore. Passare da una preghiera attiva, dove i protagonisti siamo noi, ad una preghiera passiva, ovvero di semplice ascolto, lasciandoci "fare" da Dio. Ripetiamo la preghiera del giovane Samuele: "Parla Signore che il tuo servo ti ascolta" e mettiamoci in un'atteggiamento di pura recettività per accogliere nella preghiera il Signore che ci viene incontro. Pregare è appunto un incontro d'amore, far esperienza dell'intimità con Dio. Quante delle nostre preghiere sono come parole al vento! Possiamo correre il rischio di "pregare" ma non incontrare il Signore. Se quindi, la nostra preghiera non ci cambia, cambiamo il nostro modo di pregare e facciamo dell'autentica preghiera la nostra vita e della nostra vita la preghiera. Buon giorno. Sorridi e ama sempre...
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