Reportage di Requiem Pamphlet: Zerocalcare alla protesta del Salone del Libro di Torino, 2024

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Le proteste sociali sono immagine di una cittadinanza attiva a cui non vengono riconosciuti i diritti umani fondamentali.

L'aspetto che maggiormente mi ha colpito di questa vicenda, oltre alle tematiche messe in luce, è stato lo sviluppo stesso della manifestazione e la sua gestione da parte dell'utenza in fiera tra cui: espositori chiusi in solidarietà, organizzatori, direzione, Zerocalcare e Christian Raimo.

Nei giorni seguenti si rincorrevano sui principali media nazionali spezzoni dell'intervento del fumettista, ma a molti spettatori sfuggiva, e sfugge tuttora, la visione d'insieme. Come è possibile creare una rete di comunicazione così efficace da smuovere le coscienze della massa? Perché la polizia era lì? Come ha potuto Zerocalcare intrufolarsi, prendere e concedere parola agli ambasciatori?

La verità è che non l'ha fatto da solo, ma è stato brillante a sufficienza da porre la giusta domanda: "Con chi se pò parlà?". Il gruppo riunito ha poi fatto la differenza.

La direzione del Salone ha garantito sul fatto che la presenza dei poliziotti era dovuta alla semplice necessità di limitare gli accessi, in quel giorno in cui la fiera ha raggiunto il picco massimo di visitatori. E infatti non ci sono stati abusi né da parte delle autorità e neppure dalle voci in protesta.

Alla prima domanda è più complesso rispondere e mi appello a un'intervista svolta quella sera stessa a uno degli espositori solidali. Com'è possibile dunque creare una rete di comunicazione così ampia ed efficace?

Il malcontento per le ingiustizie palesi si è tramutato in strazio per tutti coloro che s'appigliano all'umanità, e sono ancora molti. Differenti categorie si sono miscelate per incanalare i propri sforzi verso gli unici interessi comuni quali la sopravvivenza e la dignità.

I social sono uno strumento di coesione adatto se gestiti in maniera appropriata. Ciascuna manifestazione ingloba attivisti alle prime armi, volenterosi di unirsi e di unificare l'impegno.

Secondo la legge dei numeri, ogni nuovo sostenitore ne può convincere degli altri e la quantità di persone coinvolte esplode esponenzialmente.

Gli smartphone ci permettono di registrare e trasmettere in tempo reale il contesto e l'evoluzione delle variabili coinvolte. Una visione quanto più dettagliata e articolata permette allo spettatore di riflettere ed elaborare le vicende, a riprova che gli slogan e le frasi d'effetto toccano sì le corde più sensibili, ma offuscano la mente impedendoci di esaminare a fondo.

Lo scopo di questo reportage è di puntare la luce sui vari attori coinvolti e sul ruolo che ciascuno di essi ha interpretato. La divulgazione di uno scoop non fa parte del progetto.

L'idea è stata di proporre un giornalismo dal basso, a stretto contatto con le persone che gli eventi li hanno cavalcati e gestiti.

Buona visione. Buona riflessione.

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