Centauro : L'Italia ha COSTRUITO il MIGLIOR mezzo al MONDO ?

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Italia, anni '80. La Guerra Fredda è ancora protagonista delle prime pagine dei giornali e il mondo intero è alla continua ricerca di veicoli in grado di rispondere alle esigenze di un eventuale attacco dalla parte opposta. L'Italia non fa eccezione ed è qui che inizia il nostro approfondimento di oggi.

STORIA

Sviluppato dal Consorzio OTO-Melara e IVECO, l'idea alla base era quella di avere un mezzo su ruote sufficientemente veloce da raggiungere le linee del fronte in caso di attacco da est. Il Centauro, nonostante un peso di 27 tonnellate, con i suoi 100 km/h riusciva senza dubbio a svolgere il compito richiesto.

Giunto sul teatro di scontro, il mezzo avrebbe dovuto tamponare l'assalto in attesa dei mezzi più pesanti come l'M60 e il Leopard 1, vincolati anche dalle ferrovie. Questo, sempre nel caso in cui la controparte non avesse distrutto le infrastrutture ferroviarie, ritardando l'arrivo dei rinforzi pesanti.

Chiaramente, al costo di una buona velocità, il Centauro vedeva ridursi la protezione del veicolo, rimanendo vulnerabile a brevi-medie distanze. Una soluzione stava nel suo armamento, con un cannone in grado di sparare a lunga distanza.

Al momento dello sviluppo e dell'entrata in servizio, il B1 Centauro era uno degli unici, se non l'unico, veicolo della sua categoria al mondo. Entrato in servizio nel 1989 e prodotto in 400 esemplari per l’Esercito Italiano, venne comprato dalla Spagna in circa 80 esemplari e testato da Russia e Stati Uniti, che optarono per l'M1128. Negli anni 2000, anche gli Stati Uniti valutarono il mezzo, ma l'acquisto non avvenne con l'entrata in servizio degli M1128.

L'unico progetto sviluppato per uno scopo simile al B1 Centauro è il Type 16 giapponese, entrato in servizio nel 2015 e creato grosso modo per gli stessi scopi del Centauro.

Nel 1991, la fine della Guerra Fredda e la caduta del muro fece cadere anche lo scopo del Centauro, che venne utilizzato per altri fini, come le missioni di peacekeeping in Somalia, Kosovo e, tutt'oggi, Libano.

Il B1 Centauro tuttavia ha delle significative limitazioni, innanzitutto la carenza di un'adeguata protezione anti-mina, e in secondo luogo, la corazza sacrificata per renderlo più leggero, con il risultato che in certe aree dello scafo si ha una facile penetrazione, a breve distanza, anche con armi leggere.

CENTAURO B2

Intorno al 2000 nacque così il Centauro 120, un prototipo equipaggiato con un cannone da 120 mm. Il veicolo, presentato nel 2003, ebbe uno scarso successo, venendo acquistato dall'Oman in soli 9 esemplari. Tuttavia, i tecnici italiani non abbandonarono il progetto.

Contrariamente al B1 Centauro, nato per un ruolo prevalentemente anticarro e poi adattato al peacekeeping, il B2 Centauro ha avuto fin da subito uno scopo diverso: supporto alle operazioni. Riprendendo molti dei vantaggi del suo predecessore, quindi eccellente mobilità e potenza di fuoco, il B2 ha visto un incremento della protezione, pensata per i conflitti asimmetrici.

Con il B2 Centauro si andò a mitigare il problema della scarsa protezione con l’aggiunta di uno scafo a "V" con un'altezza dal suolo incrementata. Questo tipo di scafo consente, in caso di esplosione di una mina o di un ordigno improvvisato, di deviare l’onda d’urto ai lati, danneggiando le ruote e le sospensioni, ma lasciando l’abitacolo intatto. In caso di danni alle sospensioni, il B2 Centauro può continuare a muoversi, a velocità ridotte, anche senza una ruota o con tutti gli pneumatici forati, permettendo all’equipaggio di ritirarsi nelle retrovie invece di abbandonare il veicolo. Nuove corazze ceramiche di ultima generazione garantiscono un'ottima protezione, arrivando, sull’arco frontale, alla normativa NATO STANAG 6 (ossia resiste a proiettili perforanti da 30 mm sparati da 500 m di distanza). L'azienda LEONARDO ha assicurato che in futuro ci saranno kit per aumentare ancora di più la protezione del mezzo.

MOTORE

Per quanto riguarda la mobilità, il B2 Centauro monta un IVECO VECTOR che gli garantisce una velocità massima di 110 km/h per questo veicolo da 30 tonnellate, nonché un'autonomia di 800 km grazie alla riserva di 520 litri di carburante.

Per la felicità di Greta e di tutti noi, il motore Vector rispetta le normative di inquinamento europee Euro 3 ed è multicarburante, potendo funzionare sia con diesel che con kerosene. La caratteristica più interessante è il sistema di scarico, progettato per miscelare i gas emessi dal motore con aria fredda, riducendo così l’impronta termica del veicolo, rendendolo meno visibile alle ottiche termiche.

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