Il miracolo di San Bruno. Testimonianza di Enza, volontaria all'eremo bruniano.

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Alla Grotta di San Bruno, caverna in cui il Santo pregava, dormiva, e al laghetto dei Miracoli si compiono guarigioni; la cosa che piaceva di più a san Bruno era parlare con Dio e perciò passava il giorno e gran parte della notte in preghiera. San Bruno si era costruito una capanna in una vallata selvaggia tappezzata di boschi e cespugli arruffati. Primo dato che emerge evidente, anche ad una sommaria analisi dei miracoli compiuti da San Bruno post-mortem, dove continua a fare miracoli. É un santo e gli ordini dei santi sono sempre ascoltati. Immediatamente, i boschi e gli stagni piombarono nel silenzio, come un fuoco che si spegne, e la capanna di san Bruno fu avvolta da un silenzio profondo e ovattato. Oggi, a tre chilometri della Certosa si incontra la chiesetta di Santa Maria dell’Eremo, immersa in un suggestivo bosco di abeti dove si trova la grotta del santo con le sue spoglie mortali. In una zona sottostante si trova il laghetto dei Miracoli, con dentro una statua di San Bruno inginocchiato ed in preghiera continua; lo stagno é alimentato da una sorgente apparsa improvvisamente, e come da leggenda, per permettere al santo di bagnarsi nelle sue gelide acque e spegnere così le forti tentazioni che lo assalivano. Benché la pratica non sia molto approvata dalla Chiesa, i fedeli di San Brunone credono, in questo modo, di aiutare i loro confratelli e parenti, malati di forme mentali condizionati dal demone, a liberarsi dallo spirito maligno.

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