L'OFFERTA DI MARIA DI BETANIA - Maria di Betania è Maria di Magdala - Il linguaggio dell'amore.

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Commento di Luigi Bracco al Vangelo
25/Gennaio/1993
Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Gv 11 Vs 2
Titolo: L'offerta di Maria di Betania.
Incontro completo: http://luigibracco.altervista.org/11....

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Pochi giorni prima della passione e della morte di Gesù, sempre in Bethania ci fu una cena in onore di Gesù. Gesù aveva risorto Lazzaro: ecc...

In questa cena operavano anche Maria e Marta, ecc. E ad un certo momento avvenne un fatto che fa capire tutto.

L'interpretazione ufficiale dice che questa Maria di Bethania non era la prostituta di Magdala; qui invece, in questo versetto (quindi prima che avvenisse l'episodio della cena di Bethania) Giovanni dice che “Maria di Bethania era quella che unse” (unse passato remoto!), che unse di profumo il Signore e Gli asciugò i piedi con i suoi capelli.

Adesso noi vediamo che in quella cena offerta a Gesù in Bethania, pochi giorni prima della sua passione e morte, avviene un fatto quanto mai chiarificante: lo leggo da un articolo che venti e più anni fa avevo scritto quando avevamo parlato delle figure femminili attorno a Gesù. "Maria di Bethania". Ne estraggo la parte principale:

"Fu durante quella cena in casa di Simone il lebbroso che Maria, mentre tutti erano intenti chi a servire e chi a mangiare, venne con un prezioso vaso di alabastro pieno di una libbra di profumo di nardo genuino di grande valore, e spezzatolo, ne versò il contenuto sul capo e sui piedi di Gesù, e si mise ad asciugarli con i suoi capelli.

Evidentemente tale fatto per lei andava ben al di là di un semplice atto di omaggio e di ossequio che l'Oriente prodiga agli ospiti di riguardo. La quantità di profumo, la preziosità di esso, il vaso spezzato, l'umiliazione devota nell'asciugare i piedi del Maestro con i suoi capelli scomposti, erano segni che, per quella donna e per Gesù, quel fatto era carico di un significato ben preciso che non poteva essere colto dai presenti: «e la casa fu ripiena di tutto quel profumo» (Gv 12,3)".

E l'evangelista lo dirà poi in seguito: quel profumo era stato stimato trecento denari! Ora, per renderci conto del suo valore, teniamo presente che allora un denaro era la paga di una giornata di lavoro: quel profumo quindi valeva trecento giornate di lavoro! Fate la comparazione al giorno d'oggi con quello che vale ora la giornata di lavoro, moltiplicatelo per trecento potrete rendervi conto che stiamo sui venti - trenta milioni: ecco il valore di quel profumo! E allora si può capire cosa vuol dire "quello spreco" attorno a Gesù.

“La cosa aveva impressionato tutti e irritato alcuni dei discepoli di Gesù, perché....”.

Notiamo che siamo a quattro giorni prima della passione e morte di Gesù, e i discepoli si irritano per questo spreco di una donna ai piedi di Gesù di una cosa tanto preziosa! Questo ci fa capire quanta fatica si richieda per far maturare l'anima dell'uomo!

“... perché, non potendone cogliere l'anima profonda, era sembrato loro un grande spreco: perché scopo tanto sciupo? Si sarebbe potuto vendere per trecento denari e darne il ricavato ai poveri”. Trecento denari erano l'equivalente di trecento giornate di lavoro: quasi un anno di fatiche! era lo scandalo di ogni tempo; era la frattura che spacca il mondo in due, ancora adesso, tra coloro che misurano il valore della vita da ciò che si guadagna e coloro che misurano il valore della vita da ciò che si ha il coraggio di perdere, di lasciare, per amore. Eppure nel regno della Verità resterà solo ciò che avremo saputo perdere per amore, mentre tutto ciò che avremo voluto tenere, ciò cui non avremo saputo rinunciare, andrà veramente perduto, perché ci avrà fatto perdere l'amore.

Il linguaggio dell'amore non potrà essere mai capito da coloro che non vi sono dentro, perché chi non ama è mosso dal calcolo, dalla prudenza, dall’interesse, dalla figura, cose tutte di cui chi ama non fa assolutamente conto, poiché l'amore vive di ben altro. L'amore sarà sempre all'opposizione del calcolo. Ma solo l'amore ha l'intelligenza che penetra nei cuori e intuisce i pensieri e le pene; solo l'amore sa comprendere, sa cogliere l'essenziale e sa giungere al tempo giusto per rispondere ad un'attesa.

Così, mentre gli altri vedevano Il valore sprecato di quel vaso di profumi, Gesù che portava con Sé il senso della sua morte ormai vicina, vedeva, in quel profumo che Maria gli aveva cosparso addosso, in quel capo chino con i capelli scomposti e sparsi sui suoi piedi, vedeva la scena della sua sepoltura. Per questo a chi rimproverava quello spreco rispondeva: «Perché la rimproverate? Essa ha compiuto un'opera buona verso di Me! I poveri li avrete sempre con voi, ma non sempre avrete Me. Costei spargendo questo profumo sul mio capo lo ha fatto per la mia sepoltura - e aggiungeva - In verità vi dico: ovunque sarà predicato il Vangelo,

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