Traversata 13 Cime

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03-05 Agosto 2018
C'è un errore segnalato da Luca Negri che ringrazio, al minuto 15:43 il monte non è il Cevedale ma il Tresero, mi scuso per questo, ciao e grazie a tutti, Max


Sono salito più volte su alcune di queste cime ma è da più di 20anni che volevo fare la Traversata.
Così, assieme a Florio, abbiamo lasciato l’auto al parcheggio pubblico presso il Rifugio Forni.
Per salire al parcheggio bisogna pagare un ticket in una macchina emettitrice presente all'inizio della strada; si possono pagare solo due giorni. Se si volessero prolungare i giorni del parcheggio si può acquistare al Bar Centro la Fonte un ticket di 10€ valido dai tre ai sette giorni. Nel periodo di Ferragosto quando il parcheggio a pagamento è completo la strada viene chiusa e l'unico modo per arrivarci è con la navetta A/R ben organizzata.
Prima di salire consiglio di chiedere informazioni alla Polizia Municipale o ai Rifugi.
Portare qualche indumento caldo per imprevisti, cosa che io non ho fatto… perché pensavo di raggiungere il Rifugio, ma non ho fatto i conti con le avversità del tempo.
Le previsioni erano queste: venerdì sera possibili temporali, sabato bellissimo, domenica possibili temporali nel pomeriggio.
Così il venerdì pom. arrivati al parcheggio Forni, abbiamo preso un servizio Taxi che ci ha portato al Passo Gavia e da lì nel pomeriggio siamo partiti per il Bivacco Seveso, arrivati alla sera, appena in tempo per evitare il temporale.
L’ultima acqua è nel ruscello che esce dal ghiacciaio del Tresero, nell’ultima piana prima di salire dal sentiero franoso, poi di acqua non ce n’è fino al Rifugio Mantova e al Rifugio Casati.
L’unica possibilità per bere è di prendere la neve.
Bivacco Seveso 9 posti, piccolo, in due ci si muove, di più diventa problematico.
Bivacco Meneghello 6 posti, più piccolo e stretto del Seveso.
Bivacco Colombo 9 posti, più largo, si sta meglio.
Abbiamo arrampicato in libera non in conserva, solo nei ghiacciai ci siamo legati.
In alcuni punti (P.zo Tresero e R.ca S. Caterina) ci sono delle corde (alcune sfilacciate non le abbiamo utilizzate altre sì) e dei pioli. In altri tratti il percorso è segnato con bolli gialli (nel tratto P.ta Taviola e P.ta. Linke), un paio di Spit (M.Rosole) e uno spit sopra al canalino S.Matteo. Qualche cordino qua e là lasciato da altri alpinisti.
Generalmente è un percorso da intuire seguendo le creste, bello proprio per questo.
Dal Cevedale volevo scendere dalla Val Cedec per arrivare al Rif. Pizzini, ma le condizioni del Ghiacciaio erano pessime, anche per arrivare al Rif. Casati abbiamo avuto difficoltà.

Un grazie a chi ha scritto le relazioni, ci sono state molto utili.
Dedico questo video al Prof. GianFranco Parati, perché un anno fa, a causa di un problema di salute, credevo di non tornare più a scalare, invece tramite le Sue cure, ho avuto la gioia di fare questa traversata tra le belle cime del Gruppo Cevedale-San Matteo. E’ probabile che lo rifarò al contrario, se la salute lo permetterà.
Un Grazie a tutto il reparto Cardiologia per la loro professionalità.

Da non sottovalutare lo sforzo fisico e l’impegno mentale.
Per chi ama la montagna è l’avventura assolutamente da fare.

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