PALCODA, LA CITTA' FANTASMA TRA LE MONTAGNE DEL FRIULI

Описание к видео PALCODA, LA CITTA' FANTASMA TRA LE MONTAGNE DEL FRIULI

Girando per raccogliere le immagini, che confluiranno nel documentario "Le 7 Meraviglie del Friuli Occidentale", siamo arrivati a Palcoda, un paese abbandonato, nascosto tra i boschi della Val Tramontina. Questa parte della montagna pordenonese è puntinata di grappoli di case e di insediamenti più o meno estesi, oggi ridotti a ruderi, che testimoniano la vitalità del territorio nei secoli andati. Un tempo infatti non c'era ragione per privilegiare la pianura alla montagna. Qui c'erano pascoli, legna, acqua in abbondanza e la vita non era mediamente più dura che altrove. Lo spopolamento delle “terre alte” è iniziato solo in epoche molto recenti a partire dalla rivoluzione industriale.
Palcoda però è qualcosa di diverso. Qui non si parla di un grappolo di case, ma di un piccolo paese, formato da una quarantina di abitazioni, con una chiesa ed un campanile.
Oggi è un villaggio fantasma, di grande suggestione, soprattutto per il paesaggio naturale nel quale è incastonato. Questo luogo fu un iniziale punto di appoggio di pastori che si spostavano con il gregge da una zona all'altra della provincia di Pordenone e solo a partire dal 1600 cominciò ad essere abitata stabilmente. La popolazione si aggirava intorno alle cento unità, raggiungendo le centocinquanta nei periodi di maggior splendore. Le attività economiche erano l'agricoltura e l'allevamento, ma anche un'importante e consistente produzione di cappelli di paglia, che gli abitanti ebbero la capacità di esportare anche all'estero. Due furono le famiglie che si distinsero: i Moruzzi e i Masutti. Infatti furono loro a promuovere nel 1780 la costruzione della chiesa e furono sempre loro gli ultimi ad abbandonare il paese dopo la Prima Grande Guerra.
Partendo dal vecchio mulino di Campone (frazione nel comune di Tramonti di Sotto) si risale la gola del torrente Chiarzò. L'itinerario non presenta particolari difficoltà, né dislivelli significativi.
Per raggiungere le rovine di Palcoda servono comunque un paio d'ore di cammino. Seguendo i classici segnavia bianchi e rossi del Club Alpino Italiano, ad un certo punto si arriva ad un bivio. Tenendo la destra, si imbocca un altro sentiero che in circa un quarto d'ora conduce alla spettacolare cascata del torrente Chiarzò, un salto d'acqua di circa dieci metri che merita una sosta e qualche bella fotografia.
Riprendendo il sentiero principale si arriva in un'altra mezz'ora a Palcoda, un tempo quasi completamente sepolta dalla vegetazione, oggi con la chiesa ed il campanile restaurati, ma comunque ancora depositaria di un fascino antico.

Комментарии

Информация по комментариям в разработке