Edifici alpini: ecco il nuovo progetto Habit.A

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Il progetto Habit.A riguarda gli edifici alpini, e l’ultima notizia è che ne è interessato il borgo di Paraloup, in provincia di Cuneo. Il borgo, grazie al progetto, è inserito perfettamente nell’ambiente circostante e nel paesaggio. Inoltre, le altre motivazioni, sono che il progetto sarà utile dal punto di vista funzionale e sarà capace di avere un impatto molto positivo sullo sviluppo del territorio, dal punto di vista sociale e politico.

Ecco che cosa si richiede oggi agli edifici alpini e all’architettura rurale e montana. Proprio su questo si concentra il progetto di ricerca europeo italo-francese Habit.A, cioè nel creare un elenco preciso e dettagliato delle caratteristiche e dei criteri utili per raggiungere gli obiettivi richiesti. Il progetto si inserisce nel programma europeo InterregAlcotra 2014/2020 e che ha come capofila l’ordine degliArchitetti di Cuneo e tra gli attori un team di enti e soggetti del territorio che certificano gli edifici costruiti (ci sono Itaca e EnvirobatBdm).

Per iniziare il progetto Habit.A sugli edifici alpini, è stata creata una giuria di esperti italo-francesi che ha individuato a fine settembre alcune architetture testimoniar (case history). Sono immobili che rispondono in parte o del tutto alle caratteristiche necessarie. Tra queste ci sono un antico fienile in Valle Stura di Dario Castellino, un intervento a Forcalquier, nel centro storico, la Maison du Bois di Meo lans-Revel, una stalla a San Peyre. Da questo lavoro si cercherà di creare vari indicatori, una sorta di elenco utile per chi deve costruire edifici alpini nuovi o riqualificarne di altri in territorio rurale e alpino.

Al progetto possono intervenire imprese e professionisti/progettisti che poi daranno autorizzazioni e permessi. La ristrutturazione di edifici del genere in centri alpini può essere utile per riqualificare l’intero territorio.



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