Perché non si vendono quadri?

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I cinque motivi fondamentali per cui non si vendono opere d'arte. Alcuni consigli rivolti ai pittori per non fare passi falsi nel mondo dell'arte e per aiutarli a diventare artisti.
Primo: ci sono troppe gallerie.
Dopo la crisi del 2009, sono sorte gallerie come funghi. Il problema è che molti operatori non hanno alcuna esperienza del settore, né si sono adoperati per acculturarsi. Perciò non offrono servizi all’altezza del loro ruolo.
Secondo: Ci sono troppi pittori.
Se la crisi del 2009 ha generato troppe gallerie, è vero anche che molte persone in cassa integrazione o senza più un lavoro hanno pensato che bastava gettare secchiate di vernice su una tela per somigliare a Pollock, oppure imitare Basquiat per diventare ricchi e famosi. Ciò ha determinato un aumento esponenziale dell’offerta di opere in vendita, senza che ci sia mai stata, in realtà, una richiesta di quadri.
Terzo: si fanno troppi eventi.
Purtroppo, non esiste una pianificazione. Per un pittore alle prime armi sarò normale esporre all’oratorio o in qualche festa del paese in cui si abita. Tuttavia, bisogna crescere, per costruirsi un nome, per fare di se stessi un brand. Oggi ciò è fondamentale.
Perciò, cominciare nelle feste di paese va bene, ma poi bisogna puntare alle gallerie private, soprattutto in città importanti, come Milano, Roma, Firenze.
Evitare gli eventi oceanici e puntare su manifestazioni a numero chiuso, massimo trenta artisti. Altrimenti sarà impossibile che un qualunque critico possa presentare ciascun artista durante il vernissage o il finissage. E si spenderanno tanti soldi inutilmente, per esporre una o due opere insieme ad altre centinaia di quadri.
Quarto: non è vero che le gallerie un tempo vendevano e oggi non lo fanno più perché non sono capaci.
È vero che sono sorte molte gallerie di operatori che non hanno nulla a che fare con il settore, persone capaci di confondere un Munch con un Van Gogh, tuttavia ci sono molti galleristi seri e onesti che comunque vivono in un’epoca diversa. Prima dell’avvento di Internet, infatti, era semplice per molti galleristi disonesti intortare l’acquirente, facendogli credere che fosse un affare puntare su un pittore, anche quando non lo era affatto. Oggi, proprio grazie al web, ci si può documentare, cercando il pittore. Se non compare nulla, significa che l’artista non investe su se stesso, perciò tra qualche anno le sue opere avranno ancora lo stesso valore di oggi, nella migliore delle ipotesi.
Quinto: le stampe a poco prezzo.
Un altro grande problema per le mancate vendite degli artisti è legato alla moda delle stampe a poco prezzo. Oggi basta entrare in un supermercato e acquistare stampe con poche decine di euro. Con il costo di un quadro di un buon artista, si arreda tutta la casa. Ovviamente, mentre con l’opera di un artista si può fare un investimento, con le stampe si sa che tra qualche anno si avranno in casa pezzi di immondizia appesi alle pareti, ma le gallerie e gli artisti contemporanei devono fare i conti anche con questo.
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