Francesco de Gregori - Festival (live, 2008) - omaggio alla tragica morte di Luigi Tenco

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Ho fatto questo video con la versione di "Festival" registrata live in 2008 - quella che mi piace di piu'. E' il mio omaggio a Luigi Tenco e alla sua tragica scomparsa.

Si sa che Tenco fu trovato morto nel sua camera dell’hotel Savoy durante il Festival di Sanremo del 1967, dopo della bocciatura della sua canzone “Ciao amore Ciao”. Prima a trovarlo fu proprio Dalida, con cui, soltanto qualche ora prima, Tenco aveva presentato la sua canzone al Salone delle feste del Casinò di Sanremo. Nella stanza venne trovato un biglietto scritto a mano contenente il seguente testo:

« Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi. »

L’inchiesta ufficiale, fatta con molta fretta e trascuratezza, concluse che si trattasse del suicidio. Comunque, anche oggi rimangono dei dubbi se davvero fosse stato il suicidio o l’omicidio.

Nel 1976 Francesco de Gregori ha scritto la canzone “Festival’ che racconta la vicenda della morte di Luigi Tenco, con riferimenti alla figura del cantautore e al discutibile mondo dello show business circostante il Festival di Sanremo. Compare anche, entro il testo, il richiamo a una delle sue canzoni più note ("E lontano, lontano si può dire di tutto...").

«Tenco non è un personaggio vincente, non è una persona che ha agito bene, ed io non ho voluto fare una canzone per difenderlo, ho voluto parlare di Tenco perché è esistito. Oggi o non se ne parla mai o si fanno delle commemorazioni macabre» ( Intervista a De Gregori di Michelangelo Romano e Paolo Giaccio, 1980)

Ho deciso di fare il mio video sulla questa canzone, nel quale ho cercato di raccontare tutta questa storia per mezzo delle foto di Sanremo 1967 che ho trovato su Internet. Adesso tocca a voi decidere che mi sia riuscito o no.


Nella la città dei fiori disse chi lo vide passare
che forse aveva bevuto troppo ma per lui era normale.
Qualcuno pensò fu problema di donne,
un altro disse proprio come Marylin Monroe.
Lo portarono via in duecento,
peccato fosse solo quando se ne andò.
La notte che presero il vino e ci lavarono la strada.
Chi ha ucciso quel giovane angelo che girava senza spada?

E l'uomo della televisione disse:
"Nessuna lacrima vada sprecata, in fin dei conti cosa
c'è di più bello della vita, la primavera è quasi cominciata".
Qualcuno ricordò che aveva dei debiti,
mormorò sottobanco che quello era il motivo.
Era pieno di tranquillanti, ma non era un ragazzo cattivo.
La notte che presero le sue mani
e le usarono per un applauso più forte.
Chi ha ucciso il piccolo principe che non credeva nella morte?

E lontano lontano si può dire di tutto,
non che il silenzio non sia stato osservato.
L'inviato della pagina musicale scrisse:
"Tutto è stato pagato".
Si ritrovarono dietro il palco,
con gli occhi sudati e le mani in tasca,
tutti dicevano "Io sono stato suo padre!",
purchè lo spettacolo non finisca.
La notte che tutti andarono a cena
e canticchiarono "La vie en rose".
Chi ha ucciso il figlio della portiera,
che aveva fretta e che non si fermò?

E così fù la fine del gioco,
con gli amici venuti da lontano,
a deporre una rosa sulla cronaca nera,
a chiudere un occhio, a stringere una mano.
Alcuni lo ricordano ancora mentre accende una sigaretta,
altri ne hanno fatto un monumento
per dimenticare un pò più in fretta.
La notte che presero il vino e ci lavarono la strada.
Chi ha ucciso quel giovane angelo che girava senza spada?

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