Pierre-Auguste Renoir, Bal au moulin de la Galette (1876 ), Musée d’Orsay.
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Descrizione dell'opera:
Bal au moulin de la Galette è uno dei dipinti chiave dell’impressionismo che fissa su tela un momento di svago dei parigini. Questa istantanea che ci raggiunge fresca e vibrante è il frutto di un lungo lavoro preparatorio, l’esito di una sfida che Renoir affrontò anche con l’aiuto di diversi amici.
Grazie agli scritti che ci ha lasciato l’amico di Renoir, Georges Riviere, possiamo ricostruire la gestazione di questo quadro che per il pittore era il primo nel quale affrontava una scena affollata ed in movimento.
Il pittore decise di ambientare il dipinto in un locale molto in voga, posto sulla collina di Montmartre il “Moulin de la Galette”, il nome del locale, in particolare, si riferisce alle gallette di segale che i proprietari, che erano mugnai, originariamente offrivano ai clienti accompagnate dal latte.
Un problema logistico che dovette affrontare Renoir era coniugare la dimensione del quadro, che come detto misurava 1,75 di base, e l’esigenza di dipingere en plein air. Il quadro aveva le dimensioni di un’opera accademica tipicamente realizzata in studio.
Approfittando del fatto di avere affittato proprio a Montmartre non lontano dal locale, un grande studio, in prima battuta il pittore decise di trasportare avanti ed indietro la tela.
Dopo alcune sedute en plein air, Renoir si rassegnò a completare l’opera in studio ma continuò a lungo a frequentare il locale per cercare di entrare totalmente in sintonia con il clima che vi si respirava.
Renoir quindi con questo dipinto ci offre un affresco della società e dei costumi dell’epoca. Il dipinto non va letto come semplice istantanea, come un singolo frammento, ma come una complessa ricostruzione in un’unica immagine di molteplici spunti offerti dalla frequentazione del locale.
Il quadro non mira a trasmetterci solo stimoli visivi. Renoir cercò di realizzare un dipinto che oggi potremmo definire “immersivo”. Il pittore ci vuole trasmettere l’esperienza vissuta di una domenica pomeriggio di festa tra il brusio delle persone, le note dell’orchestrina, il movimento della danza, il calore del sole, i riverberi della luce, la brezza del vento.
Tanto è meditata l’idea della composizione tanto è rapida ed immediata la pennellata. Renoir non progetta il dipinto attraverso studi dettagliati ma, per così dire, familiarizza, frequentando il locale, con l’atmosfera del luogo, con i suoi avventori e comportamenti, per poi trasferire queste molteplici impressioni sulla grande tela. Il dipinto è quindi frutto di un lungo periodo di interiorizzazione e sedimentazione che si traduce poi in una esecuzione rapida, innovativa, fresca che ci restituisce immediatamente l’atmosfera che si respira nel locale.
Le due diagonali del quadro si incontrano dove si trovano due giovani donne, due sorelle nella realtà amiche del pittore. Altri amici che si offrirono come modelli sono seduti al tavolino. Un uomo di spalle sta conversando amabilmente con le due donne. Le posture sono naturali. Quella in piedi tiene una mano sulla spalla della sorella seduta; l’uomo (l’unico senza cappello nel quadro) ci dà le spalle e sulla sua schiena e sui capelli la luce filtra dal fogliame generando delle macchie colorate.
Renoir cura i dettagli in modo che tutto risulti vitale, vibrante: un bouquet di fiori, la collana col medaglione, gli orecchini, un fiore in testa. Tutto è stato solo accennato, dipinto con pennellate rapide, ma sono proprio questi dettagli ad impreziosire la tela e a renderla così ricca e vitale.
Noi cogliamo l’opera come un brano di vita vera non come una rappresentazione distaccata e celebrativa di un evento storico.
La luce del sole rende vibrante la tela, si insinua tra le fronde degli alberi e raggiunge a macchie gli abiti dei parigini e lo stesso pavimento. Le ombre sono vive e colorate, parte attiva della dinamica della luce. Secondo lo stesso Renoir e gli impressionisti le ombre portano sempre con sé un colore.
Il dipinto di Renoir, presentato alla terza esposizione impressionista del 1877, venne accolto in maniera contrastante. Siamo ancora nella prima fase della pittura impressionista e non tutto il pubblico e la critica erano pronti a recepire le innovazioni che porta con sé questo quadro e in senso più ampio l’impressionismo.
Renoir dimostra con questo quadro di avere grande sensibilità per la rappresentazione della figura umana. Nel dipinto sentiamo in modo tangibile quella “gioia di vivere” che rappresenterà un elemento fondamentale e costante di tutta la lunga attività di questo grande maestro.
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