Ascoltiamo il detector magnetico marconiano

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Il detector magnetico è uno dei primi rivelatori di onde radio della storia. All'inizio del XX secolo fu largamente utilizzato negli apparecchi radio per ricevere messaggi telegrafici trasmessi in codice Morse. Fu realizzato da G. Marconi nel 1902 a partire dagli studi compiuti dal fisico neozelandese Ernest Rutherford. Rimase in uso nelle stazioni radio fino al 1912 quando poi venne rimpiazzato dalle valvole termoioniche. Il detector venne utilizzato a bordo delle navi grazie all’affidabilità e all'ottima resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Lo strumento nel filmato è stato realizzato con misure e materiali molto simili se non uguali all’originale. Il motore che aziona il movimento è un meccanismo con carica molla di un grammofono dell’epoca, le bobine sono realizzate con supporti di bachelite ed è stato utilizzato filo di rame per la bobina uscita BF, mentre la bobina interna collegata all'antenna e al circuito di terra, concatenata con quella esterna è realizzata con filo Litz formato da molti fili di rame a capillari isolati. Serve per sfruttare maggiormente il diametro del filo per "l’effetto pelle ", che migliora la caratteristica di un conduttore quando trasporta segnali ad alta frequenza....Il filo in rotazione sulle pulegge deve essere composto da filo di ferro dolce con molti reofori, isolati e affiancati l’uno all’altro, rivestito in seguito con filo di seta. Ho utilizzato uno spezzone di filo per misure di temperatura "ferro costantana" escludendo la costantana e verniciando ogni singolo reoforo per isolarlo, allo scopo di migliorare il rendimento del suono.

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