Watzlawick e la pragmatica della comunicazione umana

Benvenuti a lezione con sentocheposso nella playlist dedicata alla Psicologia della Comunicazione. In questa lezione affronteremo la teoria di Paul Watzlawick e la sua pragmatica della comunicazione umana.

#Watzlawick (1921-2007) uno dei massimi esponenti della statunitense Scuola di Palo Alto, in polemica con la teoria matematica della comunicazione, ha adottato una visione relazionale della comunicazione.

La comunicazione è vista come dialogo ed é bidirezionale.

Nella sua opera Pragmatica della comunicazione umana (1967) mette in evidenza come due siano le modalità con cui la comunicazione svolge tale funzione pragmatica: comunicazione verbale e non verbale.
Un’espressione comunicativa può includere o meno una componente verbale, mentre la componente non verbale è sempre presente.
Ciò che viene compreso può dipendere minimamente dal significato letterale del messaggio trasmesso, mentre può essere fondamentalmente influenzato da aspetti di comunicazione non verbale, che risultano quindi preponderanti nell’assegnare un significato al messaggio.

In altre parole: nella comunicazione umana, il "come" (relazione) prevale sul "che cosa" (contenuto).

Esistono principi consapevoli e non consapevoli che definiscono la qualità e la natura della relazione comunicativa. Tali regole sono formalizzate nei 5 assiomi della comunicazione umana. Sono proprietà tipiche della comunicazione che hanno essenziali implicazioni relazionali.

Primo assioma della comunicazione
Non si può non comunicare
Ogni comportamento è comunicazione
La comunicazione non ha un suo opposto.
Non può esistere una non-comunicazione, in quanto non può esistere un non-comportamento.
Perché vi sia comunicazione non vi è quindi bisogno di intenzionalità.
Ogni persona ha sempre un comportamento e ogni comportamento ha valore di messaggio.
L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di comunicazione, influenzano gli altri e li inducono a reagire.

Secondo assioma della comunicazione
Ogni comunicazione ha un aspetto di CONTENUTO e uno di RELAZIONE di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi METACOMUNICAZIONE
Contenuto: si riferisce a ciò che viene detto.
Relazione: si riferisce al come viene detto.
Ogni comunicazione comporta un aspetto di metacomunicazione: una comunicazione sulla comunicazione, un messaggio aggiuntivo che connota il contenuto del messaggio inviato.

Terzo assioma della comunicazione
La natura di una relazione dipende dal modo in cui le sequenze di una comunicazione (punteggiatura) vengono interpretate dai comunicanti.
Di fatto è un “sistema” circolare in cui è impossibile stabilire l’evento scatenante.
Questa condizione di flusso è alla base dei CONFLITTI INTERPERSONALI.
Gli individuo sono portati e linearizzare e segmentare questo flusso continuo in modo arbitrario

Quarto assioma della comunicazione
La comunicazione utilizza due canali uno digitale – numerico (linguaggio verbale) e uno analogico (non verbale)
Affinché il messaggio sia efficace è fondamentale che tra i due canali, comunicazione verbale e comunicazione non verbale, ci sia congruenza.

Quinto assioma della comunicazione
Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza.
La relazione tra gli interlocutori è simmetrica.
La relazione dell’interlocutore è complementare a quella dell’altro.

Watzlawick P., Beavin J.H., Jackson D.D. (1978), Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio.
Cammisa F., Tournour-Viron P. (2012), Tecniche di comunicazione, Mondadori Education S.p.A


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