Guardare senza vedere: cecità selettiva in Occidente per la guerra | Riccardo Redaelli | TEDxPavia

Описание к видео Guardare senza vedere: cecità selettiva in Occidente per la guerra | Riccardo Redaelli | TEDxPavia

L’Europa è giustamente sconvolta da quanto sta avvenendo in Ucraina in seguito all’invasione russa e si è mobilitata per aiutare quel popolo, accogliere i profughi e per denunciare gli orrori delle violenze contro civili inermi. Abbiamo gli occhi, in senso fisico e metaforico (media tradizionali, internet, video dagli small media) spalancati per osservare quanto avviene. Abbiamo aperto le nostre braccia e le nostre case per accogliere chi fuggiva dagli scontri. Gesti e comportamenti che ci fanno onore, ma che stridono con la vergogna del nostro recente passato. Bambini e donne in fuga da altri conflitti e rifiutati, lasciati morire al gelo lungo le frontiere dell’Europa; l’informarsi svagato per le guerre lontane: “ah, al-Assad ha ripreso Aleppo?” (ossia, Aleppo è stata rasa al suolo per toglierla alle milizie islamiste ribelli); la troppo spesso, vaga empatia per gli eccidi commessi in altri continenti. Insomma, una distinzione non troppo celata fra crimini di guerra che non sono accettabili, se fatti dagli avversari dell’Occidente, e crimini di guerra derubricati a spiacevoli effetti collaterali se fatti da noi o dai nostri alleati. Una differenza di atteggiamento che non mina solo la nostra credibilità quali promotori a livello globale di un modello di società e di potere basati sui valori della democrazia e della libertà, ma riflette un cinismo, a volte consapevole a volte implicito, nel nostro agire all’interno di un sistema internazionale in forte mutamento. Già nel 1770, Goldsmith scriveva: “Guasto è il mondo, preda di mali che si susseguono, dove la ricchezza si accumula e gli uomini vanno in rovina” (Oliver Goldsmith, The Deserted Village, 1770). Ed è così anche – e forse soprattutto – oggigiorno: un aumento delle differenze e delle sperequazioni che genera quella difficoltà a vedere veramente cosa avviene nel mondo quando guardiamo selettivamente dal nostro angolo privilegiato. Chiudiamo gli occhi alla sofferenza dell’Altro perché di lui percepiamo solo l’Alterità e l’essere fonte di un immaginario potenziale pericolo. Rinnegando l’appello fatto con forza da Papa Francesco di riuscire finalmente a essere “Fratelli tutti”. Riccardo Redaelli. Professore ordinario di 'Storia e istituzioni dell'Asia' presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano, è anche docente di 'Geopolitica' e di 'Post Confict e gestione delle emergenze'.
Presso lo stesso Ateneo dirige il Centro di Ricerche sul Sistema Sud e il Mediterraneo Allargato (CRiSSMA) e il Master in Middle Eastern Studies (MIMES) dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI).
Presidente della Società Italiana di Storia Internazionale (SISI), è anche editorialista del quotidiano Avvenire.
A partire dal 1989, ha condotto ricerche e programmi di cooperazione nei seguenti paesi: Pakistan, Repubblica islamica dell’Iran, Afghanistan, Tunisia, Repubblica Popolare cinese, Repubblica Autonoma dello Xinjiang, Emirati Arabi Uniti, Iraq, Libia. Ha altresì condotto ricerche archivistiche in vari archivi internazionali, in particolare presso l’India Office and Library e i National Archives di Londra, i Provincial Archives di Quetta (Pakistan) e gli Archives Nationales d’Outre-Mer, Aix-en-Provence.
E’ autore di oltre 100 pubblicazioni, tra monografie, curatele, saggi e articoli scientifici. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

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