John Princekin / ALbar / Stereophonics

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Testo : Lunardi Stefano ( John Princekin)
Beat : Lunardi Stefano (John Princekin)
Instagram : Johnprincekin
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testo
Che i micro-mondi di sta Terra aspettino noi saremo felici per quanto ce lo permettano
Tutti mentono, hanno tutti qualcosa che vendono, hanno tutti qualcosa da cui dipendono!
Drink al Vicodin TV accesa in ogni appartamento, flette a strobo l’azzurro sopra il cemento
Incubi che lasciano la sera quando tornano nei vicoli e scambiano baci dentro i cubicoli
Io che ricevo like da facce deserte, osservo l’esplosione del Sole a braccia conserte
Nei pressi di moti gravitazionali fra gli affittuari dei pianeti e i muri troppo spessi, il vento fra i cipressi
A letto le 8 ore di tregua al giorno per superare il trauma di essere noi stessi
Voi come siete messi? Si era detto “con le cuffie a contemplare l’Universo dallo stesso tetto”
La mia gente non affonda nella paranoia combatte con l’arte questa crisi mondiale di noia
Dieci per città sepolti nelle fognature pisciano felicità nell’acqua delle tubature
Da cui berrete tutti quanti nelle vostre case ammutoliti dalla controparte in controfase
Inizialmente divertiti da sto caos che non percepite nemmeno lontanamente nella vostra mente..
RIT.
Albar…

Benvenuti nel panico ora che la testa gira in modo più pratico
vedi che la vita è un pugnale in mano ad un sadico
Bene ora abbassa lo sguardo e guarda la tua mano sul manico
Piangi pure ma distante da te stesso te ne prego o qualcuno dei tuoi te poi ci crederà davvero che sei zero
Abbiamo tutti dentro alcuni noi stessi più deboli che basta poco per nutrire il vuoto
Sono tizi strani freddi come quando nevica, pupille semitrasparenti come quando gira un’elica
Hanno una parlata isterica, li senti imprecare a tarda notte di domenica
Resistere è l’unico modo di esistere, amarsi è “nutrire il lupo buono” perdonandosi
Amore abbracciami, fammi bere un pò di sangue dalla tua schiena per riempire il solco di sta vena nera
E ti rinchiudi in te stesso, dove cazzate si fanno mostri giganti, come Vermi delle sabbie aspettano
Che tu possa farli troppo forti e troppo grandi per cavalcarli
Inizi a non guardare più dietro, corri verso il fondo invisibile di questa palla di vetro
Fino quando al limite estremo della speranza vedi alzarsi i maestosi palazzi di Albar
RIT.
Non ha alcun segno del tempo, situata esattamente al centro del deserto che ci vive dentro
Si alza dalla sabbia come un’isola verde nell’oceano… calda come la calma
È una madre ti abbraccia con le sue mura ti veste perfettamente come lana di una vecchia tuta
Profuma di brioches appena sfornate e di grigliate sotto il sole cocente di una lontana estate
Sembra che respiri… sembra che ti osservi da sempre e sappia quello che ti serve
Puntualmente dalle muraglie dona un piccolo pensiero… dal mucchio delle cianfrusaglie
Che ci esplode dritto nella faccia, vento nelle vele e ci fa concepire un nuovo modo di vedere
Siamo fortunati noi umani… ad avere una città vivente come amica nell’anima.

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