Oggi vi diamo un breve aggiornamento riguardante il veicolo italiano VBM Freccia che, come sapete, grazie al contratto stipulato alla fine del 2024 tra il consorzio Iveco-Oto Melara e l’Esercito Italiano, vedrà l’introduzione di 76 nuovi esemplari. Questi subiranno profondi aggiornamenti, dando vita a un mezzo notevolmente diverso da quello attuale.
Ad aprile 2025 sono emerse nuove informazioni, grazie a un’esclusiva del sito E.D.R., che ha ricevuto un rapporto sul VBM 30 Next Gen direttamente dai rappresentanti di IDV e Leonardo, attualmente impegnati nella suddivisione dei lavori sul veicolo.
Prima di parlare del futuro, facciamo un breve riepilogo del passato del Freccia. Un approfondimento dedicato arriverà in un prossimo video, ma intanto diamo un’occhiata generale al protagonista della puntata.
IL VEICOLO "BASE"
Il VBM Freccia è un veicolo blindato per il trasporto truppe, sviluppato dal CIO (Consorzio Iveco-Oto Melara), e derivato dalla blindo B1 Centauro. Entrato in servizio con l’Esercito Italiano nel 2009, può trasportare 8 fanti equipaggiati ed è dotato della torretta Hitfist 25.
Sviluppo
Il progetto nasce nel 1996, con l’obiettivo di realizzare un veicolo con la mobilità e la protezione della Centauro, ma con capacità di fuoco e trasporto simili al Dardo. Nel 1998 furono sviluppati tre prototipi: da combattimento, da comando e portamortaio. Il primo VBC-25, precursore del Freccia, fu presentato già nel 1996.
Dopo varie evoluzioni, i test sul Freccia iniziarono nel 2004, portando nel 2009 all’adozione di 305 mezzi in diverse configurazioni.
Struttura e Mobilità
Rispetto alla Centauro, il Freccia è più grande (più lungo, largo e alto), per ospitare una squadra di fanteria. Lo scafo è realizzato con materiali compositi che offrono protezione frontale contro proiettili da 30 mm e laterale fino a 14,5 mm. Resiste anche a mine fino a 8 kg di TNT.
Il motore è un IVECO 8262 da 550 CV, che permette una velocità massima di 110 km/h e un’autonomia di 800 km. Le sospensioni indipendenti, la regolazione automatica della pressione degli pneumatici e il sistema Runflat garantiscono ottime prestazioni anche fuori strada.
L’acquisizione iniziale prevede 76 unità, con possibili espansioni. Si valuta anche una versione 10x10 per il recupero, già in uso in Spagna.
Ad esempio, lo scafo è stato migliorato, con l’introduzione della classica forma a V (già presente su altri veicoli) per migliorare la resistenza alle esplosioni da IED.
Il motore potenziato a 660 CV consente di aumentare il peso a 33 tonnellate, con obiettivo finale di 35 t e ulteriore potenziamento a 720 CV, mantenendo inalterata la velocità massima (105 km/h) e l’autonomia (800 km a una media di 70 km/h).
Il miglioramento del motore consente anche una maggiore protezione balistica.
Secondo l’intervista di EDR, il VBM 30 NG è almeno un livello superiore rispetto al veicolo attuale, secondo lo STANAG 5469.
“Lo scafo sarà realizzato ex novo, con una geometria semplificata: l’eliminazione dei passaruota migliora le prestazioni antimina e semplifica il processo costruttivo.”
La protezione è aumentata anche grazie all’impiego di nuovi materiali, sfruttando le soluzioni sviluppate per il Centauro II e il VBA.
ARMAMENTO
La nuova torretta, sempre sviluppata da Leonardo, manterrà la struttura in alluminio ma con una corazzatura potenziata.
Verrà introdotto un nuovo cannone da 30 mm, la X-GUN, attualmente in fase di test con munizioni progettate anche contro bersagli aerei.
Il proiettile ABM da 30 mm nasce in risposta alla crescente presenza di droni, inclusi quelli FPV di piccole dimensioni e difficile individuazione. Per contrastarli, si utilizzerà il nuovo mirino Janus-D, che include un telemetro laser progettato appositamente per questo scopo.
Il sistema di puntamento del mitragliere sarà aggiornato con il LOTHAR SD, già presente sul nuovo Ariete e sul Centauro 2, garantendo omogeneità nella logistica e nei ricambi. Anche i sistemi di comando, controllo e navigazione saranno allineati a quelli dei nuovi veicoli italiani.
È stata anche aggiunta una terza interfaccia video per ridurre il carico di lavoro dell’equipaggio in torretta. Non si esclude inoltre l’integrazione di intelligenza artificiale per automatizzare alcuni compiti.
Un’ulteriore novità è l’introduzione del missile anticarro SPIKE LR2, con gittata aumentata a 5,5 km rispetto ai 4 km dello Spike LR attualmente in uso.
I nuovi sistemi di bordo permetteranno anche l’ingaggio di bersagli fuori dal campo visivo diretto, grazie alla connessione in rete con altri veicoli o con droni da ricognizione lanciati dal mezzo stesso.
Con ogni probabilità, i primi tre prototipi del nuovo Freccia saranno pronti entro la fine del 2027.
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