Prevenzione Oncologica: prestiamo attenzione ai segnali che lancia il nostro organismo?

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E' possibile prevenire i tumori dell'apparato digerente? Sappiamo ascoltare i segnali che il nostro corpo ci manda? Ci sono dei sintomi che devono farci preoccupare? Risponde la Prof.ssa Maria Cristina Mele, Direttore UOC Nutrizione Clinica, Policlinico Gemelli IRCCS.
Per saperne di più https://www.mariacristinamele.it/

“Ci sono dei momenti nel nostro percorso di vita in cui dobbiamo prestare attenzione, massima attenzione, ad alcuni segnali che il nostro organismo ci può lanciare e che, soprattutto in certe fasce d'età, possono essere significativi per l'inizio di un percorso che noi poi definiamo un percorso oncologico.
Sto parlando dei processi di screening obbligatorio, che dovrebbe essere effettuato sia dalle donne sia dagli uomini in certe fasce d'età, tra la quinta e la sesta decade. Le donne cominciano molto prima rispetto agli uomini, soprattutto nell'asset di ginecologico.
Molto spesso noi sottovalutiamo - perché presi dalle attività del vivere quotidiano, presi dalle nostre corse frenetiche - che il nostro intestino ci sta dicendo qualcosa e, per esempio, scambiamo quelle microscopiche perdite ematiche che magari ci vengono segnalate alla fine dell'evacuazione come “beh, tanto avrò le emorroidi quindi non mi devo preoccupare” soprattutto quando si tratta di una fascia giovanile di età.
Ci stiamo accorgendo che negli ultimi anni, forse perché la diagnostica è diventata molto più avanzata, che certe condizioni neoplastiche sono diagnosticate prematuramente, in fasce d'età che una volta erano meno percorse da queste manifestazioni.
Allora, se anche un quarantenne o una quarantenne dovesse notare delle alterazioni stabili dell'alvo (alvo significa evacuazioni) o delle modifiche della consistenza delle feci o la presenza di sangue, anche rosso vivo, nelle evacuazioni, ecco: non bisogna dire “tanto saranno le emorroidi, in fondo ce l'hanno tutti”.
Ma significa prendere un appuntamento col proprio medico di medicina generale per farsi vedere e seguire e farsi dare delle indicazioni di prevenzione, di screening iniziale il più precocemente possibile.
Perché è molto meglio fare qualche esame, anche molto banale, piuttosto che poi ritrovarsi con una diagnosi di neoplasia dell'intestino, per esempio, che è molto comune e in incremento progressivo. Quindi è molto meglio fare una cosa più approfondita, che magari ci fa perdere un giorno o due giorni del nostro tempo preziosissimo, piuttosto che poi doverci rivolgere ad uno specialista che si occupa di oncologia.
Quindi, questo è un percorso importante, allo stesso modo in fasce di età un pochino più avanzate, nella quinta/sesta decade, ancora una volta quando notiamo delle alterazioni. Che possono essere una digestione più rallentata, fastidi vari che possono essere vari, dolori addominali che non abbiamo mai notato prima e una variazione delle caratteristiche delle feci, feci che diventano più dense, feci che diventano giallognole, feci che diventano meno consistenti e che, scusate la franchezza, ma è un segno importante, aderiscono al water perché sono ricche di lipidi. Nello stesso modo ci dobbiamo immediatamente rivolgere al nostro medico di medicina generale perché questi segnali possono essere, come dire, anticipatori di qualcosa che sta accadendo all'interno di un altro organo, molto nascosto e molto tardivo nella identificazione di patologie degenerative che si chiama pancreas. Quindi in questa situazione più precocemente interveniamo, più è alta la nostra possibilità di guarigione.




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