G. Rossini - ERMIONE - Padova 1986 - Gasdia, Merritt, Palacio, Matteuzzi - SCIMONE

Описание к видео G. Rossini - ERMIONE - Padova 1986 - Gasdia, Merritt, Palacio, Matteuzzi - SCIMONE

Gioachino Rossini – ERMIONE, azione tragica in due atti su libretto di Andrea Leone Tottola, dalla tragedia “Andromaque” di Racine. I rappr.: Napoli, S. Carlo, 27.3.1819
Live - Padova, Auditorium Pollini - 23 giugno 1986 (in forma di concerto)
Personaggi e interpreti:
Ermione CECILIA GASDIA - soprano
Andromaca SANDRA BROWNE - mezzosoprano
Pirro ERNESTO PALACIO - tenore
Oreste CHRIS MERRITT – tenore -
Pilade WILLIAM MATTEUZZI - tenore
Fenicio SIMONE ALAIMO - basso
Cefisa SUSANNA RIGACCI - soprano
Cleone ELISABETTA TANDURA - soprano
Attalo MARIO BOLOGNESI - tenore
Coro Filarmonico di Praga, M° del Coro Lubomir Matl
I Solisti Veneti, direttore CLAUDIO SCIMONE
******
Questa recita dell’Ermione rossiniano, la prima eseguita con criteri di moderna filologia musicale, allineò all’Auditorium Pollini di Padova un cast che oggi definire stellare sarebbe ancora poco. Ed eccezionale lo era anche allora, nonostante in quegli anni i cantanti rossiniani pareva nascessero come funghi.
Giudicando col senno di poi, forse Cecilia Gasdia non era un soprano nato per cantare Rossini, ma negli anni migliori aveva un temperamento che si traduceva spesso in fraseggi non banali. Discreta l’Andromaca di Sandra Browne, certo meno squinternata della declinante Caballé che interpretò il ruolo l’anno successivo al Rossini Opera Festival. Di lusso Simone Alaimo nel ruolo di Fenicio, e discrete le altre seconde parti.
L’Ermione però richiede tre tenori di prima forza; e qui c’erano. Certo, sorprende che Scimone non abbia allora affidato a Chris Merritt il ruolo di Pirro, perfetto per la voce ombreggiata nel medium ma luminosa e insolente nelle salite all’acuto del tenore americano, che era allora al culmine della sua (purtroppo breve) giovinezza vocale, e l’anno successivo, a Pesaro, in quell'impervia parte avrebbe forse firmato il proprio capolavoro artistico. Qui interpreta invece Oreste (che a Pesaro sarà di Rockwell Blake), ed è comunque impressionante per la facilità di ghermire acuti astrali, che suscitavano applausi incontenibili ai quali reagiva con qualche espressione stupita, parendogli di non aver fatto nulla di particolarmente difficile. Ma io credo che Merritt, vera forza della natura, non avesse una piena cognizione del suo eccezionale talento, ed egli stesso non comprendesse appieno come riuscisse a fare certe cose, il che forse gli avrebbe permesso di meglio sorvegliare il proprio impianto tecnico. E il non riuscire a capirlo in tempo, fu forse la causa del suo rapido declino.
A questo punto, poteva sembrare un assurdo l’affidare la parte di Pirro a un tenorino, per giunta piuttosto corto, come Palacio; ma a differenza del suo celebre allievo Florez, ben più fornito in alto di lui, quanto spesso inerte nel fraseggio, il tenore peruviano sapeva cogliere il senso di quello che cantava; e con un fraseggio sufficientemente vario (e auspice qualche ragionato taglio) venne a capo della parte non senza onore.
Pilade era infine Matteuzzi, un tenore contraltino dall’estensione pressoché illimitata, che gli permetteva di stupire il pubblico con prodezze che facevano passare in secondo piano qualche diseguaglianza d’emissione e il non grande appeal di una vocina penetrante sì, ma puntiforme, chiarissima, quasi asessuata. Ma ebbe anch’egli la giusta dose di applausi, e furono ben meritati.
Inutile aggiungere che i Solisti Veneti, sotto la guida del loro creatore, il mai abbastanza rimpianto Claudio Scimone, suonarono all’altezza della loro fama.
Chiosa finale. Questa recita si svolse in forma di concerto: modalità che auspicherei fosse oggi imposta per Legge, onde evitare le ormai pervasive e insopportabili brutture registiche, che offendono la memoria dei compositori, oltraggiano l’Arte, e avviliscono l’intelligenza di quegli spettatori che ancora si ostinano a credere che l’Opera richieda attenzioni filologiche non solo dal lato musicale, ma anche da quello drammaturgico e della messa in scena.
(Lele del Gatto)

Комментарии

Информация по комментариям в разработке