Top silage Italy 2016

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Due grandi giornate per il team Agroworld.
Presso Formigara, paese in provincia di Cremona, abbiamo potuto riprendere il cantiere di trinciatura più grande di sempre per quel che riguarda la nostra esperienza in questo tipo di lavorazione.Tutto questo grazie alla preziosissima collaborazione e disponibilità del proprietario dell’impianto, il gentilissimo e disponibilissimo dottor Rinaldi, e ai terzisti coinvolti, in particolare il team Bassanetti.
L’impianto biogas di Formigara è un impianto da 2,6 Megawatt (MW); i 2,6 Megawatt stanno ad indicare la capacità di produzione oraria dell’impianto stesso.
L’azienda di Rinaldi dispone di più impianti biogas realizzati da Bts tra il 2006 e il 2012. Negli impianti ci sono delle tramogge da 60 tonnellate che vengono riempite in due volte al giorno e un nastro trasportatore va a caricare ogni ora i due fermentatori primari. Viene stabilita una ricetta composta da vari prodotti quali trinciato di mais, triticale, sorgo, alcune farine, una quantità di liquame proveniente da suini aziendali e liquame di vacca proveniente da aziende vicine.
Il biogas in sintesi non è altro che il risultato di un processo biologico in cui materia prima ad alto contenuto organico (ricetta stabilita), in assenza di ossigeno (digestione anaerobica) e a temperatura controllata (in questo caso 45 gradi centigradi) subisce una degradazione progressiva grazie a quattro ceppi batterici simbiotici, fino alla formazione di un gas ad alto contenuto di metano (biogas).
Il risultato di questa degradazione è triplice: biogas, calore e digestato (fertilizzante liquido naturale).
La digestione anaerobica si sviluppa in quattro fasi distinte: nella prima fase di “idrolisi” le catene organiche vengono scisse grazie all’ azione di batteri elettrolitici. In seguito a questo avremo monomeri e dimeri (acidi grassi, aminoacidi, zuccheri); la seconda fase di “acidogenesi”, grazie all’azione di batteri acidogeni, produrrà catene brevi di alcoli, acidi organici insieme a idrogeno e diossido di carbonio; nella terza fase di “acetogenesi”, grazie all’ azione di batteri acetogeni, si produrranno molecole di acido acetico (CH3COOH), idrogeno e diossido di carbonio; nella quarta e ultima fase, quella di “metanogenesi”, si avrà come risultato dell’azione dei batteri metanogeni, metano (CH4), diossido di carbonio (CO2) e solfuro di idrogeno (H2S), comunemente chiamato biogas. Riassumendo, durante il processo, si passa dalla tramoggia di carico ai fermentatori primari; dopo circa trenta giorni c’è un ulteriore passaggio alla vasca post fermentatori e in uscita si va infine ai separatori che dividono il solido dal liquido.
Il biogas ottenuto viene convertito in energia elettrica grazie ai motori Jenbacher (che costituiscono l’unità o gruppo di cogenerazione) e ceduto alla rete nazionale: l’impianto dispone di un motore da 600 kW, due motori da 500 kW ed un motore da 1 MW.
Una parte invece è convertita in ulteriore calore; Il calore solitamente, oltre che per il processo di fermentazione stesso, è utilizzato per il riscaldamento di alcuni locali dell'azienda.
Il digestato infine è costituito dalla materia prima originariamente utilizzata, ma fortemente ridotta nel suo contenuto organico; si presenta come un semiliquido con circa il 7-8% di sostanza secca, e, grazie agli elementi nutritivi in esso contenuti, è un ammendante per la fertilità del terreno con qualità di gran lunga superiore al letame.
Come detto l’impianto di Formigara produce 2.6 MW all’ora e necessita di 130 tn circa di prodotto al giorno perché possa funzionare adeguatamente. Considerando che per produrre 1 mega all 'ora sono necessari circa 50 tn di materiale giornaliere: 30 tn di trinciato di mais, 8 tn di cereali (frumento, orzo, triticale) 8 tn di sorgo e 4 di farina di mais. Nel periodo più impegnativo Rinaldi è arrivato ad avere 3 cantieri di trinciatura simultaneamente presso l'impianto di Formigara.
Numerosi terzisti hanno collaborato e si sono alternati fornendo materiale per gestire le due trincee utilizzate, con ben sette trattori con lama da foraggio a spingere e pestare il prodotto nei vari gironi, oltre ad una flotta di più di venti carri rimorchio e qualche camion rimorchio.
Da parte di tutto il team Agroworld una buona visione.

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