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Periodico del n 39 del 27 settembre 2024
Fase fenologica: in tutti gli areali è in atto l’invaiatura, processo caratterizzato dal cambiamento di colore delle olive, che passano dal verde al rosso-violaceo. Anche la polpa interna mostra un cambiamento di gradazione, diventando leggermente più scura.
Si può considerare che, mediamente, negli oliveti troviamo piante dove meno di metà della superficie dell’oliva cambia colore diventando rossa o viola e la polpa è tutta bianca o verde (invaiatura al 40%) e piante dove il colore della buccia è quasi tutto scura e la polpa comincia a cambiare anch’essa colore (invaiatura al 50%).
Situazione fitosanitaria
Mosca delle olive (Bactrocera oleae): gli abbassamenti delle temperature e le piogge hanno limitato per tutti gli areali olivicoli il volo d’adulti, comunque le infestazioni, anche se in maniera non significativa, sono in aumento.
Nelle aziende che adottano azioni a contrasto con esche adulticide colo lo Spinosad e il Cyantraniliprole (Exirel Bait) si consiglia di ripetere l’intervento dopo le piogge lunedì 23 settembre, così pure per chi utilizza antideponenti e repellenti a base di polveri di roccia.
Chi non ha eseguito un trattamento larvicida negli ultimi 15 giorni si consiglia di attuare compiere un intervento fitofarmaci a base di Acetamiprid, utilizzando fitofarmaci, il cui tempo di carenza sia compatibile con la data d’inizio raccolta. È possibile l’utilizzo di Flupyradifurone (Sivanto Prime - max 1 trattamento l’anno)
Come insetticidi adulticidi la farmacopea pone a disposizione la Deltametrina e la Lambda-cialotrina (entrambi non presenti nei disciplinari di difesa fitosanitaria delle regioni, ma ammessi all’uso nel convenzionale), per l’olivicoltura biologica l’Olio essenziale di arancio dolce, il Piretro, la Beauveria bassiana (esempio Naturalis).
Cimice asiatica (Halyomorpha halys): il tendenziale abbassamento di temperature e cambiamento del fotoperiodo determina l'induzione allo svernamento, però, ancora una buona quota d’individui è ancora negli oliveti, anzi, la popolazione è in leggero aumento, in quanto trova condizioni favorevoli d’ambiente e nutrimento. Le azioni a contrasto della mosca ne limitano la popolazione.
Cimice verde (Nezara viridula): questo insetto è tornato a farsi notare, ma al momento non causa danni significativi. Si nutre di tutte le parti della pianta, con una preferenza per i germogli, ma possono intaccare anche le olive, causando danni che possono influenzare negativamente la qualità dell’olio. Questi insetti, infatti, nell’attuare le punture di suzione, iniettano nei tessuti vegetali della saliva che contiene enzimi digestivi, che includono proteasi e amilasi, che aiutano a rompere le cellule vegetali per facilitare l’assorbimento dei nutrienti. Questi enzimi però possono alterare le caratteristiche organolettiche dell’olio, conferendogli un odore e un sapore sgradevoli, noti come "olio cimiciato". Questo problema non si verifica con la cimice asiatica (Halyomorpha halys), che ha un impatto diverso sulle colture. La difesa contro la Mosca delle olive limita la popolazione anche di questa cimice.
Margaronia o Tignola verde (Palpita Unionalis): significata presenza con danni causati dalle larve agli apici vegetativi e olive. Gli interventi fitosanitari contro la mosca sono efficaci anche contro questo lepidottero. Nel caso di giovani impianti intervenire con Beauveria bassiana o Saponi molli potassici più Olio di neem
Occhio di pavone o Cicloconio (Spilocaea oleagina): intervenire solo in caso di necessità utilizzando prodotti rameici più zolfo.
Dalla maturazione alla raccolta: strategie per massimizzare la qualità dell’olio d’oliva
Le olive stanno entrando nella fase conclusiva dell’invaiatura, con cambiamenti di colore che vanno dal verde originario al giallo, violetto, fino al rosso vinoso o nero corvino.
Queste trasformazioni sono dovute alla scomparsa delle clorofille e all’accumulo di antociani, sostanze coloranti.
All’interno dell’oliva si sta completando un processo naturale chiamato “via metabolica”, che porta alla formazione dei grassi.
Enzimi specifici modificano il glucosio presente nella polpa attraverso un complesso processo noto come “lipogenesi”.
I grassi che si formano rimangono prevalentemente all’interno delle cellule della polpa dell’oliva, con solo l’1-2% che si colloca nel seme.
Alla fine del processo, troviamo principalmente l’Acido oleico (60-80%), l’Acido palmitico (10-15%), l’Acido linoleico (5-10%), l’Acido stearico (2-3%)
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