Hi-Fi e High-End in evoluzione: confronto su vinile tra incisioni, ambizioni di una volta e moderne.

Ho avuto il piacere di ricevere tre dischi di Abdullah Ibrahim in regalo, proprio da un generoso ascoltatore del canale. Appena messi sul piatto, tutti datati tra il 2019 e il 2023, mi ha sorpreso per un'estetica sonora radicalmente differente da quella che ho sempre associato all'artista e ai suoi lavori, avendo suoi vinili molto, molto più vecchi.
Questo mi ha fatto ricordare come (quasi) tutte le sonorità nelle registrazioni di qualità, in realtà, stiano da anni virando verso una ricetta "moderna" diversa da quella di un tempo. Il perché, a parer mio, risiede a cavallo tra il gusto in evoluzione degli audiofili e le nuove contingenze delle abitazioni e dell'organizzazione dei loro spazi, con le scelte tecnologiche che questo induce.
Ci prendiamo la libertà di ascoltare un estratto di tre dischi. In ordine di apparizione: "The Balance" (2019), "African Dawn" (1982), "Mannenberg: Is Where It's Happening" (1974).
Man mano che procediamo in questa esplorazione a ritroso nel tempo, troviamo un modo di porgere il pianoforte (e la band) di Abdullah Ibrahim sempre diverso, via via più asciutto, crudo ed esplosivo, con la rotondità e la morbidezza del disco più recente che diventano un lontano ricordo.
Commenterò questo percorso dal mio punto di vista, contestualizzandone le ragioni e, più importante, le necessità lato impianto hi-fi.

Indice:

00:00 Intro
02:05 Chi è Abdullah Ibrahim
05:22 Ascolto di "Dreamtime" (The Balance, 2019)
06:48 Commento a The Balance
08:50 Ascolto di "Blues For a Hip King" (African Dawn, 1982)
10:07 Commento a African Dawn
11:16 Ascolto di "The Pilgrim" (Mannenberg: Is Where It's Happening, 1974)
13:08 Commento a Mannenberg: Is Where It's Happening
15:00 Veloce passaggio di "Mannenberg" ed evoluzione tecnologica
16:51 Conclusione e saluti

Set-up di ripresa audio:

Due microfoni Røde Wireless Pro in configurazione stereo A-B, per la musica, ed uno solo di essi appeso al petto per la mia voce. Niente passaggio in fotocamera, audio direttamente scaricato dalla memoria dei microfoni, sincronizzato in traccia stereo con Audacity, sovrapposto al video in Final Cut Pro X.

Set-up di ripresa video:

Due fotocamere: una Sony RX-1RmII con il suo obiettivo Zeiss Sonnar-T* 35mm F/2, ed una Sony A7IV con una lente Zeiss Batis 85mm F/1.8.