💞 "Così amò Zarathustra": Un Viaggio nell'Animo di Ciro Andrea Piccinini

Описание к видео 💞 "Così amò Zarathustra": Un Viaggio nell'Animo di Ciro Andrea Piccinini

#CosìAmòZarathustra #PresentazioneLibro #CiroAndreaPiccinini
Sabato 18 maggio 2024, alle ore 17.00, alla Libreria Libraccio Firenze (via de' Cerretani, 16r) l'incontro di presentazione del libro "Così amò Zarathustra" di Ciro Andrea Piccinini (TheDotCompany editore).

🎨 Eclettismo culturale
Riferimenti vasti: Le poesie di Piccinini attingono a un ampio spettro di riferimenti culturali, che spaziano dalla mitologia classica alla filosofia moderna, con citazioni da Nietzsche, Heidegger e altri pensatori.
Mescolanza di linguaggi: Utilizza un linguaggio ricco e variegato, incorporando termini colti, neologismi e giochi di parole che spaziano dal quotidiano al filosofico.
🌀 Tecnica e forma
Improvvisazione: La scrittura è spesso descritta come improvvisata, simile a un'esecuzione jazz. Questo conferisce ai testi una sensazione di spontaneità e freschezza, dove ogni parola sembra emergere naturalmente dalla precedente.
Struttura complessa: Le poesie di Piccinini sono strutturate in modo complesso, con rime interne, assonanze e consonanze. La costruzione dei versi è attentamente curata per creare effetti sonori e ritmici unici.
🌌 Tematiche profonde
Amore e Eros: Il tema dell'amore è centrale nelle sue opere, esplorato in tutte le sue sfaccettature, dall'eros alla nostalgia, dalla gioia alla sofferenza.
🙏Esplorazione esistenziale: Le poesie spesso riflettono su temi esistenziali, come la morte, la rinascita, la ricerca di senso e il confronto con la propria interiorità.
Mito e simbolismo: L'uso di miti e simboli è ricorrente, con frequenti riferimenti a figure mitologiche e archetipiche che arricchiscono il significato dei testi.
🎭 Approccio performativo
Elementi teatrali: Le letture e le presentazioni delle sue poesie sono descritte come performance, dove l'autore interagisce con il pubblico, creando un'esperienza condivisa e unica.
Interazione con il pubblico: Durante le presentazioni, Piccinini tende a coinvolgere il pubblico, creando un dialogo aperto e stimolante che arricchisce l'interpretazione delle sue opere.
💡 Innovazione e sperimentazione
Neologismi e creatività linguistica: Piccinini non teme di inventare nuove parole o di combinare termini esistenti in modi inediti, arricchendo il suo linguaggio poetico con invenzioni linguistiche che sorprendono e intrigano il lettore.
♣️ Gioco e serietà: Il suo stile alterna momenti di gioco linguistico e leggerezza a riflessioni profonde e serie, creando un equilibrio dinamico tra diversi toni e registri.
In sintesi, lo stile poetico di Ciro Andrea Piccinini è un mix di profondità filosofica, ricchezza culturale, innovazione linguistica e improvvisazione creativa, che lo rende un autore affascinante e complesso, capace di sorprendere e coinvolgere il lettore a più livelli.

Tra virtuosismi amorosi e citazioni d'autore, cavalcate sonore e silenzi improvvisi, trovate linguistiche e vertigini o voragini di senso, l'autore, che tra il serio e il faceto si definisce "uno stilita in cima al suo stile, un asceta con il suo ostile libero, un anacoreta fiero dei suoi anacoluti", mette in campo un'opera ambiziosa, estremamente articolata e impegnativa. Dove in quarta di copertina, a mo' di sunto, leggiamo: "L’autodafé di un eroteta socratico, l’élenchos dei suoi umori platonici: regesto pletorico di passioni olografe, sbornie e bêtises di un’erranza a oltranza". Che altro dire? Buona avventura.

Ciro Andrea Piccinini vive e vegeta nella campagna di Reggio Emilia. Specie animale cartivoro, famiglia dei notturbini nel regno degli schivi, vive in un lontano altrove sconosciuto alle mappe terracquee. Estraneo al suo tempo, si occupa primariamente del di lui “tempio” libero, di cui comunque (non sapendo bene come occuparlo, culturale o cultuale che sia) ama liberarsi appena può. Da una decina d’anni si muove tra libridini editoriali (ebbene sì, è l'editor di una casa editrice emiliana) e artigianato musicale, e da una ventina, facendo volentieri mattina, si diletta a setacciare vocabolari, regesti e note a piè di pagina alla ricerca di parole strane e straniere, arcaiche o arcadiche, sacre o profane, spingendo la sua wordness in progress (da indefettibile cacciatore di affetti linguistici ed effetti enigmatico-enigmistici) fino alla logomachia, alla bibliomanzia e alla “teodicea della neologia”, non senza perdersi, talvolta, in chiacchiere da Bar(ney) – quello di Richler – o indolenze alla Lebowski. Argonauta teseico con il vezzo di esplorare la noosfera, “collazionista” di testi e legatissimo alle “montagne incartate” che dominano le stanze del suo buen retiro, ha pubblicato alcune opere di noesìa (dal termine greco noesis) già assurte al rango di classici contemporanei, tra le quali segnaliamo il memoir poematico “Fabula postuma” (Ed. thedotcompany 2017, libro candidato al premio “Viareggio Rèpaci” di quell’anno) e lo scritto d’occasione, poetry of circumstance, “L’ebbrosario” (2022).

Комментарии

Информация по комментариям в разработке