Le campane di Vilminore di Scalve (BG)

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Vilminore di Scalve (BG) - Chiesa Arcipresbiterale Plebana di S. Maria Assunta e dei Ss. Pietro e Paolo Ap. - Concerto di 8+1 campane in Si2 A. Crespi 1820, Si2 rif. G. Crespi 1843, La#3, La3, Sol#3, Fa#3 e Mi3 rif. G. Crespi 1947 - Doppio sistema completo con corde e tastiera - Concerto solenne e distesa ad 8 campane (in e.-m.) per la S. Messa festiva.

Ringrazio molto il parroco.

La torre campanaria ha l'altezza di 67 m. La prima torre fu edificata nella metà del Settecento, ma crollò già in atto di edificazione il 22 settembre 1790 a causa di carenza nelle fondamenta. Fu ricostruita su progetto di Girolamo Luchini tra il 1792 al 1803, quando fu ultimata la cupola con la posa della statua di san Pietro di cui non si ha più testimonianza ma che pare fosse molto simile a quella posta sul campanile della chiesa parrocchiale di Schilpario. Ma la statua pare creò nuovi problemi strutturali mettendo in pericolo il campanile stesso, e negli anni tra il 1825 e il 1828 fu quindi rimossa e sostituita con una croce lignea successivamente ricoperta in rame. Negli anni '40 dell'Ottocento fu restaurata nuovamente la cupola e il castello delle campane.


Il doppio titolo della chiesa conferma che sul territorio di Vilminore di Scalve vi erano due antiche chiese, quella dedicata a san Pietro apostolo che era la pieve di tutto il territorio di scalvino fino a Valbondione, e la parrocchia dedicata a santa Maria, ma che si trovavano in difficoltà a causa dei gravi dissidi che si erano creati tra i fedeli, Del 1689 il primo documento redatto dal parroco Giovan Paolo Marzenti circa la raccolta di lasciti per garantire la dignità della chiesa, lasciti che erano destinati a cerimonie dedicate alla Madonna, ma la situazione di grave carestia che aveva raggiunto il territorio pare avesse temporaneamente fermato i progetti. Le due chiese furono soppresse e demolite e riunite in un'unica parrocchia dedicata a entrambi i due santi con decreto del 23 febbraio 1691 del vescovo Daniele Giustiniani, che riuscì a trovare un accordo tra i fedeli e l'amministrazione della vicinia.
Nell'agosto del medesimo anno, Gelmo Capitanio, si impegnava a donare 350 lire, molti seguirono il suo esempio, mentre lavoratori offrirono giornate di lavoro perché la realizzazione potesse essere più veloce. La documentazione conservata presso l'archivio parrocchiale cita il progettista come un certo sig Cantoni probabilmente della famiglia di architetti ticinesi detti cantonesi. Il progettista ricevette un pagamento di 6 filippi dall'intermediario della famiglia Capitanio, questo farebbe considerare che l'architetto stava ancora seguendo i lavori di costruzione dell'abitazione di Gelmo quantum Giuli già dal 1664, e che pare fosse ancora da ultimare e rendere abitabile, palazzo che il nobile donò poi nel 1694 per la nuova costruzione, ma nel medesimo anno intervenne la curia vescovile con il diniego di poter distruggere l'antica chiesa, cosa che si era resa necessaria per il riutilizzo di materiali, questo interruppe nuovamente la costruzione. L'8 giugno 1699 vi fu finalmente la definitiva concessione per l'ultimazione dei lavori, e ripresero quindi i lavori e i pagamenti.
Il nuovo edificio di culto fu aperto ai fedeli alla metà di agosto del 1702, festa dedicata all'Assunta. Una lapide posta sulla parete destra della navata diede ufficialità alla consacrazione. L'antica pieve risalente forse al XI e XII secolo, si trovava in una località che viene ancora denominata come La Pieve dove era presenta l'antica casa canonica diventata poi una cappella votiva. Mentre quella intitolata alla Madonna si trovava verso il cimitero. La chiesa fu costruita sui terreni donati dalla famiglia Capitanei di Scalve dove un tempo sorgeva il Palazzotto del cavaliere Tomaso de Capitani distrutto nel 1628 per ordine della Repubblica di Venezia.
L'apertura della chiesa al culto non aveva dato però fine ai lavori, vi era ancora in costruzione la torre campanaria. Ma nel 1703 questa crollò danneggiando l'abitazione di Gerolamo Capitanio e il tetto della chiesa, procurando una crepa in prossimità dell'arco trionfale. Il danno fu restaurato e la chiesa fu ornata di stucchi e affreschi con la completa copertura del tetto nel 1709. Il nuovo edificio fu completato con l'edificazione del campanile nel 1803 su progetto del bergamasco Girolamo Luchini, dopo che il primo crollò durante la costruzione, e agli inizi del XIX secolo fu realizzata l'ampia gradinata che la precede. Tutto l'Ottocento fu dedicato a lavori di stuccatura, doratura e completamento delle pitture, fino alla consacrazione e la dedicazione nel 1874 a opera del vescovo Pier Luigi Speranza. Mentre nel XX secolo l'edificio richiese lavori di manutenzione e consolidamento, nonché adattamento del presbiterio alle direttive del Concilio Vaticano.
La parrocchia di Santa Maria Assunta e San Pietro comprende le chiese sussidiarie di San Gottardo, di San Lorenzo, e di San Pietro alla Pieve e di Santa Maria della Salette.
Da Wikipedia.

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