⛪ Cosa visitare ad ARQUA' PETRARCA 📖🐈 Casa e Tomba di Francesco Petrarca, Gita sui Colli Euganei 🌄🍸

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In questo video, i Pasticciotti vi portano in gita ad Arquà Petrarca, uno dei borghi più incantevoli del Veneto.

Raggiungerlo è stato molto semplice, deliziati dallo spettacolo dei Colli Euganei, e una volta parcheggiato, ci siamo inoltrati in un bel parco verde, seguendo un sentiero che ci ha condotti all’interno della cittadina.
Dopo aver consultato la piantina della città, alla nostra sinistra abbiamo trovato la Chiesa di Santa Maria Assunta ⛪, nella cui grande piazza si trova la tomba del poeta Francesco Petrarca, che dà il nome alla città.
In questa chiesa si tenne il funerale del grande poeta, che nel suo testamento espresse la volontà di essere sepolto proprio qui. Il poeta toscano, infatti, decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in questo splendido borgo tra i Colli Euganei e qui trovò la morte nell’anno 1374. Il suo corpo si trova nel sarcofago in marmo rosso che ancora oggi s’innalza al centro del sagrato della chiesa stessa.

Dopo la visita alla tomba di Petrarca, abbiamo imboccato una stradina in salita con tanti bei negozietti e varie osterie. Cammina e cammina, siamo finalmente giunti alla casa del Petrarca 🏡
Una volta fatti i biglietti, all’ingresso ci ha accolti una statua del poeta. Al piano terra era allestita una mostra fotografica. La nostra attenzione, però è stata immediatamente colta dalla gatta del Petrarca! 🐈
Infatti, sebbene il poeta abbia tratto molta della sua ispirazione da Laura, la donna tanto amata, accanto a sé ha avuto, per anni, proprio una gatta, che ora giace imbalsamata in una teca all’interno di una nicchia della casa di Petrarca. A omaggiare la gatta di Francesco Petrarca ci ha pensato, secoli dopo la sua morte, il poeta Antonio Querenghi con questi versi, pronunciati dalla gatta in persona:

Il poeta toscano arse di un duplice amore:
io ero la sua fiamma maggiore, Laura la seconda.
Perché ridi? Se lei la grazia della divina bellezza,
me di tanto amante rese degna la fedeltà;
se lei alle sacre carte diede i ritmi e l’ispirazione,
io le difesi dai topi scellerati.

Quand’ero in vita tenevo lontani i topi dalla sacra soglia,
perché non distruggessero gli scritti del mio padrone.
E ora pur da morta li faccio tremare ancora di paura:
nel mio petto esanime è sempre viva la fedeltà di un tempo.

Siamo poi saliti al piano superiore attraverso queste scale esterne: L'edificio originario era stato donato al poeta dall'amico Francesco I da Carrara, signore di Padova. Petrarca ne fece un accogliente rifugio e vi allestì una biblioteca. Qui trascorse i suoi ultimi anni di vista insieme alla figlia, al genero e alla nipote e qui continuò ad attendere ai suoi studi, morendo infine nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1374, reclinando il capo sui suoi amati libri.
Le modifiche più rilevanti all'immobile furono apportate alla metà del Cinquecento dall'allora proprietario Paolo Valdezocco, che commissionò degli affreschi celebrativi raffiguranti la vita e il contenuto di alcune opere del poeta.

Dal balconcino si può ammirare un bel giardino con siepi di bosso. E che panorama! 🌄
Scesi dalle scale, abbiamo passeggiato in un altro giardino adiacente alla casa, dove il poeta amava trascorrere molte ore in contemplazione della natura.

A questo punto, ci è venuta fame e ci siamo fermati in un’accogliente bruschetteria, dove ci siamo rifocillati con un tagliere di salumi e una deliziosa bruschetta 😋

Poi siamo ridiscesi verso il cuore del borgo, facendo sosta all’oratorio della santissima trinità, un edificio risalente al XII secolo, dove anche Petrarca trascorreva molto tempo a pregare 🙏🏻 Foto di rito su queste belle panchine in pietra e poi di nuovo in cammino, seguendo la strada, che ci ha portati a queste scale: ben 100 scalini che ci hanno condotti in alto e poi sempre più in alto, fino al maestoso monumento ai caduti da dove si può ammirare un panorama mozzafiato.

🍷🍶 Non potevamo non fare una piccola sosta in un’enoteca, per acquistare prodotti tipici del territorio a base di giuggiole: il brodo di giuggiole, i biscotti alle giuggiole e persino le spritz euganeo, quello – appunto- con la giuggiola.

Infine, sulla via del ritorno, ci siamo ci siamo fermati alla Piazza della Fontana del Petrarca ⛲, dove si può vendere una fonte preesistente all’arrivo del poeta, dove si veniva ad attingere l’acqua. sull’altro lato della strada si vede il retro della chiesa di santa Maria Assunta, nella cui piazza si trova la tomba del Petrarca.

Seguendo la strada, che è costeggiata antico abbeveratoio e lavatoio pubblico a ripiani in pietra, siamo tornati al parcheggio, ammirando per l’ultima volta il profilo del campanile della chiesa e lanciando gli ultimi sguardi ammirati ad uno dei borghi più belli d’Italia, che vi consigliamo vivamente di visitare.

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