Intervista a Antonio Tabucchi di Reinhold Jaretzky (Pisa 1997)

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Antonino Tabucchi detto Antonio[1] (Pisa, 24 settembre 1943[2] – Lisbona, 25 marzo 2012) è stato uno scrittore, critico letterario, traduttore e lusista italiano, divulgatore della lingua e letteratura portoghese che insegnò dalla cattedra di cui era titolare all'Università di Siena. È ritenuto il maggior esperto di Fernando Pessoa, scrittore in ragione del quale Tabucchi apprese la lingua, grazie a sua moglie originaria del Portogallo.

I suoi libri e saggi sono tradotti in circa venti lingue. Con Maria José de Lancastre, sua moglie, ha tradotto in italiano molte delle opere di Fernando Pessoa e, su di esso, ha scritto anche un libro di saggi e una commedia teatrale. Ha ottenuto il premio francese Médicis étranger per Notturno indiano e i premi Campiello e Viareggio per Sostiene Pereira.

Antonio Tabucchi nasce a Pisa il 24 settembre 1943, ma cresce nella casa dei nonni materni a Vecchiano, un borgo vicino a quella città. Durante gli anni dell'università intraprende numerosi viaggi in Europa, sulle tracce degli autori le cui opere aveva incontrate nella ricca biblioteca dello zio materno. In uno di questi viaggi a Parigi, trova su una bancarella nei pressi della Gare de Lyon, firmato con il nome di Álvaro de Campos, uno degli eteronimi del poeta portoghese Fernando Pessoa, il poema Tabacaria (Tabaccheria), nella traduzione francese di Pierre Hourcade.

Non si sa se questi personaggi riescano nel loro intento, ma nel corso della loro vita sono costretti ad affrontare l'immagine che gli altri restituiscono di loro. Anche da questo romanzo è stato tratto un film (1993) con la regia del portoghese Fernando Lopes. Dal 1985 al 1987 è direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Lisbona. Nel 1987, anno in cui pubblica I volatili del Beato Angelico (Sellerio) e Pessoana Mínima (Imprensa Nacional, Lisboa), riceve in Francia il Prix Médicis, per il miglior romanzo straniero con Notturno indiano.


Il 1994 è un anno molto importante nella vita di Antonio Tabucchi. È l'anno de Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa (Sellerio), ma soprattutto del romanzo per il quale è diventato maggiormente conosciuto: Sostiene Pereira (Feltrinelli), vincitore del Premio Super Campiello, del Premio Scanno, del Premio dei Lettori di Lucca, del Premio Viareggio, del Premio Jean Monnet per la Letteratura Europea, e finalista all'International IMPAC Dublin Literary Award. La storia fu ispirata a Tabucchi da un giornalista che conobbe a Parigi e che aveva avuto guai col regime di Salazar per quanto aveva scritto.[5] Il protagonista di questo romanzo pertanto diventa il simbolo della difesa della libertà d'informazione per gli oppositori politici di tutti i regimi antidemocratici. Il regista Roberto Faenza ne trae il film omonimo (1995) in cui affida a Marcello Mastroianni la parte di Pereira e a Daniel Auteuil la parte del dottor Cardoso.

Nel 1997 scrive il romanzo La testa perduta di Damasceno Monteiro, basato sulla storia vera di un uomo, il cui corpo fu trovato in un parco. Si scoprì che l'uomo era stato assassinato in una stazione di polizia della Guardia Nazionale Repubblicana nei dintorni di Lisbona. Un fatto di cronaca che colpì la sensibilità e l'immaginazione dello scrittore. Per portare a termine questo romanzo, Tabucchi ha lavorato sui documenti raccolti dagli investigatori.
Lisbona è la città in cui vive scrivendo per sei mesi all'anno, insieme alla moglie, che vi è nata, e ai due figli. Passa il resto dell'anno in Toscana, e insegna Letteratura all'Università di Siena. Tabucchi, infatti, si considera scrittore solo in un senso ontologico, perché dal punto di vista esistenziale è felice di potersi definire "professore universitario". La letteratura per Tabucchi non è una professione, «ma qualcosa che coinvolge i desideri, i sogni e la fantasia». (Antonio Tabucchi, un dubitatore impegnato, intervista di Asbel Lopez). Antonio Tabucchi contribuisce alle pagine culturali del Corriere della Sera e de El País, dove i suoi articoli appaiono regolarmente. Dal 21 marzo 2006, Tabucchi collabora al blog del gruppo del Cantiere[6], insieme a Gianni Barbacetto, Oliviero Beha, Giulietto Chiesa, Udo Gümpel, Diego Novelli, Achille Occhetto, Marcelle Padovani, Lidia Ravera ed Elio Veltri; pubblica occasionalmente anche dei pezzi per la rivista Latinoamerica.

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