Lambrate, mentre la città cresceva

Описание к видео Lambrate, mentre la città cresceva

Il video con colonna sonora originale nasce dalla rivisitazione dei materiali raccolti nel corso del progetto “Da Lambraa al Lambretto”, realizzato da Acli Lambrate con TiConUno, con il finanziamento di Regione Lombardia e con i contributi di Fondazione Cariplo.
Il video, che utilizza un linguaggio espressivo assolutamente differente da tutti i video prodotti in precedenza nel corso del progetto, ha l’obiettivo di coinvolgere il pubblico giovanile, che solo di recente ha individuato in Lambrate un luogo con una offerta di spazi per i giovani, nella difesa e nella valorizzazione dell'identità del quartiere.
Si ringrazia Cristina Martellosio, senza la quale il progetto "Da Lambraa al Lambretto" non ci sarebbe stato.

Koma:
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Twenty aka TwoZero:
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Bianca Vicentini:
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Il testo della canzone:

Lyrics

(KOMA)
Cammino per strada con le cuffie nelle orecchie come al solito,
c’è un signore anziano che parla da solo, e bho...
lo vedo che mi guarda, lo saluto, lui ricambia,
mi dice che ha una storia e vuole che stia ad ascoltarla.
Mi fa: “Sono nato in una casa di ringhiera,
mi ricordo i quadri che cadevano dai muri per le bombe,
le fughe verso i campi, la nebbia di sera
ma che bella la mattina tra prati e fronde!

Mia mamma nel Lambro ci lavava i panni, si
e se faceva caldo mi tuffavo senza alcun problema,
dopo andavo in oratorio con gli altri ragazzi e qui
giocavo a calcio col pallone buco fino a cena...
e lo sai, ai tempi si cresceva in fretta,
non avevamo i soldi ma sognavo una Lambretta,
giravo in bicicletta nel quartiere per ore
tra colori e robinie in fiore”.

(BIANCA VINCENTINI)
Vedo queste mura che
sfidano il cielo sopra me
e nel perderti inizierai a vivere,
scoprilo oltre la siepe.

(KOMA)
Ora Lambrate è internazionale, sotto il sole,
penso alle sfilate, al Fuori Salone,
prima era diverso, viveva di balere e feste
ma il lato paesano non è andato perso.
“Passati gli anni divenni uomo” continua...
“Ho iniziato a lavorare all’Innocenti, ora,
le fabbriche son ruderi che lasciano spazio al quartiere nuovo,
mute, se ci passi a fianco non le senti.
Con gli anni settanta, sentii cambiare l’aria,
il lavoro una catena, mi sentivo sotto scacco,
avvertivo l’avanzare di un’idea rivoluzionaria,
di una voglia di riscatto.
Non ho mai lasciato la ringhiera mentre la città cresceva,
le pareti sottili, la condivisione,
i rapporti di una volta
sono tutto quando se esci in strada nessuno ti nota.
Io, cammino per strada senza cuffie questa volta,
c’è un signore anziano, conosco la sua storia,
è nato in una casa di ringhiera
e ci ha vissuto, mentre la città cresceva.

(BIANCA VINCENTINI)
Vedo queste mura che
sfidano il cielo sopra me
e nel perderti inizierai a vivere,
scoprilo oltre la siepe.
Vedo queste mura che
sfidano il cielo sopra me
e nel perderti inizierai a vivere,
scoprilo oltre la siepe.

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