Salis, l'avvocato Losco: "È finito un incubo, ma la battaglia di Ilaria continua"

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Salis, l'avvocato Losco: "È finito un incubo, ma la battaglia di Ilaria continua"

Il legale commenta la concessione degli arresti domiciliari in Ungheria

(Milano). La concessione degli arresti domiciliari in Ungheria a Ilaria Salis "è una prima vittoria, che però arriva dopo 16 mesi di condizioni inumane. Siamo tutti molto contenti che questo incubo sia finito, ma è solo una vittoria iniziale. La battaglia di Ilaria continua per tutte le persone che sono sottoposte a dei trattamenti simili e da questa forse deriva anche la decisione di candidarsi al Parlamento europeo". Così l'avvocato Eugenio Losco, che insieme al collega Mauro Straini assiste Ilaria Salis. (Alessandro Boldrini/alanews)

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avvocato il tribunale di seconda istanza ungherese ha colto la richiesta per i domiciliari ai Ilaria Salis Ecco una prima parziale Vittoria Finalmente dopo sei volte in cui era stata chiesta la modifica della misura cautelare e finalmente abbiamo trovato un tribunale che ha ritenuto dopo 16 mesi quasi 16 mesi di detenzione cautelare che la pericolo di fuga quindi l'esigenza cautelare individuata sin dall'origine si sia affievolito E quindi che sia possibile applicare una misura come è stato ritenuto più meno affettiva come quella degli arresti domiciliari e resti domiciliari a Budapest misura che era sempre stata rigettata Questa volta la Corte d'Appello ha detto che vi sono degli elementi di novità quindi la richiesta è stata anche avanzata presso un'abitazione a Budapest è questo garantirebbe che la signora Salis possa partecipare in maniera attiva e in presenza al processo e poi è stata fatta una valutazione sul comportamento durante questo periodo estivo della signora Salis che è stato giudicato conforme alle leggi e del suo buon comportamento anche nel corso delle precedenti udienze che si sono già svolte Davanti al Tribunale ungherese tutti elementi che hanno ritenuto di poter concedere questa misura meno affettiva che comunque è una misura Comunque piuttosto severa è una misura di arresti domiciliari e quindi una misura comunque una misura custodiale e nonostante siano passati Come ho detto prima sedici mesi già di detenzione preventiva con l'applicazione di dispositivi elettronici di controllo quindi il cosiddetto braccialetto elettronico e poi vi è una condizione ulteriore quindi a garanzia anche del rispetto della misura da parte della signora Salis il tribunale in II istanza ha stabilito anche comunicazione di un deposito cauzionale quindi di una somma di denaro che deve essere versata al tribunale alla cancelleria del Tribunale la somma è stata stabilita in 16 milioni di Fiorini che corrispondono a circa 40 mila euro quindi al verificarsi di questo deposito cauzionale la misura potrà avere esecuzione Quindi io spero che questa cosa è adempimento burocratico si possa verificare in un periodo molto breve in un paio di giorni quindi la signora Salis potrebbe essere libera nell'immediatezza Insomma un paio di giorni potrebbe essere non libera ma sottoposta agli arresti domiciliari a Budapest Io oggi non ho avuto modo di parlare con Ilaria ho avuto questa bellissima notizia tramite i suoi familiari io però sarò settimana prossima in Ungheria per partecipare al processo e in quell'occasione sicuramente Pedro vedrò Ilaria e decideremo bene il da farsi perché comunque questa sicuramente è un passaggio interessante una prima vittoria però una vittoria che viene dopo 16 mesi dopo che la signora salita è stata sottoposta delle condizioni inumane ha vissuto un vero e proprio incubo Sono molto contento e Siamo tutti molto contenti e anche i familiari ovviamente che questo incubo sia finito ma è solo una vittoria iniziale una battaglia che continua perché Ilaria sta facendo una battaglia in generale per la tutela dei diritti fondamentali non solo nei suoi confronti ma nei confronti di tutte le persone che sono sottoposte a dei trattamenti simili simili simili simili simili simili ai suoi questo forse deriva anche la circostanza che Ilaria la signora Salis abbia deciso di candidarsi al Parlamento Europeo
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